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Boh

di Roberto
Musacchio

Boh esprime dubbio, indifferenza, reticenza a pronunciarsi su qualcosa; è caratteristica, ma non esclusiva, dell’uso regionale romano, come si ricava da diversi esempi pasoliniani di Ragazzi di vita.

Scelgo di titolare (quando scrivo parto sempre da un titolo) così questo articolo che non dovevo fare perché non volevo scrivere il giorno del mio compleanno (ieri).

Poi le chiacchiere nella “redazione” di transform e i pensieri mi hanno fatto cambiare idea.

Volevo titolare “Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente”. Ma la frase confucianmaoista mi è apparsa troppo “in linea”. Il boh pasoliniano mi è apparso la soluzione più confacente a definire una situazione in cui accadono tante cose e troppi mostrano di sapere come e perché, ma poi non è vero. Vale per fb ma anche per i grandi Mass media dove leggo cose che mi fanno chiedere sempre un po’ alla romana se ci sono o ci fanno. Boh è un po’ disincantato, però anche curioso. Direi che oggi è indispensabile al “che fare”.

Faccio un po’ di esempi.

In questi giorni si parla del voto tedesco. Dei due Land dell’Est. Dal Commissario europeo Gentiloni a Repubblica a fb ho letto demonizzazione ed esaltazioni. Da voto nazi  putiniano a nuova frontiera della sinistra. Chi legge transform, non abbastanza gente purtroppo, sa che di come sia il cielo sopra Berlino parliamo da tempo. Cercando di capire. Allora dando per letto dico qualcosa al mio boh. Ha votato tanta gente, come già alle europee e anche alle politiche francesi. In Italia no. Forse in Germania e Francia si pensa che si possa incidere col voto. Forse gli aggregati più forti cercano di riprendere un ruolo nella crisi della globalizzazione, che poi è parziale perché il capitalismo globale finanziarizzato e la sua organizzazione capitalistica del lavoro è più intoccabile. Ma magari in USA voterà più gente per stabilire cosa va meglio per la classe media a cui tutti guardano per tornare a garantire reddito e produzione, differenziandosi per nemici prioritari e stili di vita. Forse in Germania ci si chiede dove andiamo con la guerra visto che c’è chi ci punta per conquistare più ruolo alla Germania stessa ma c’è chi ora paga i costi della recessione e l’esito di questo conflitto non è poi così certo come fu per l’unificazione e l’allargamento della UE quando la Germania andò in deficit ma poi si riprese con i surplus esportativi. Certo è che se tu, come fa l’establishment, dici che vincono i nazi putiniani perché ti sei bevuto la tua stessa propaganda che equipara nazismo e comunismo e metti insieme Afd e BSW ti ubriachi ma forse non capisci. Che la domanda che la gente si fa è se vale la pena fare la guerra alla Russia. Che l’ex Germania Est, a differenza dei baltici o della Polonia, non è “ontologicamente” anti russa. Certo dovresti almeno rispondere alla domanda Putin è come Hitler con un boh visto che a due anni dalla guerra l’allarme sull’invasione russa stile hitleriano  è stato falsificato (usando una espressione di Popper che suggeriva prima il boh e poi la verifica dei fatti). Come falsificato è il crollo di Putin che veniva spacciato (termine appropriato) sulla pagina accanto a quella di Putin a Parigi in un mese. Refrattari ai boh élites e Mass media non vanno a vedere e capire i voti, li giudicano. Capita però che magari qualche volta la politica fa un po’ meglio e si riprende un ruolo. E così nei due Land sembra che ci sia accordo nel non dare sbocco di governo alla Afd e di ragionare tra gli altri che hanno preso i voti. Con una CDU che conferma di aver cercato di capire l’Est più di quanto fatto fin dall’inizio dalla SPD. Infatti la SPD ci mandava i funzionari dall’Ovest mentre la CDU ci ha preso e fatta leader Merkel. Che, credo, si troverebbe più a suo agio a parlare con Schroeder e Lafontaine piuttosto che con l’insulso governo triangolo o con il falco Von Der Leyen che vuole portare la Germania in una guerra totale e crea casini quotidiani su tutti i fronti su cui era attestata l’economia tedesca, dal metano russo alle esportazioni in Cina. Poi ci sono i migranti e certo la destra è pessima e su questo BSW a me non piace. Ma non piace perché penso che non affrontare il tema del lavoro nella dimensione globale sia il vero problema del movimento operaio e la vera forza del capitalismo globale finanziarizzato. L’idea nazionale che fu in realtà sia della socialdemocrazia che del socialismo reale non regge. Ma il muoversi per lavorare (su cui finì la servitù della gleba e nacque il capitalismo) chiede libertà e forza organizzata, appunto movimento operaio. Se no è “moderna tratta”. Pensare di tornare al passato significa ripudiare il marxismo della Rivoluzione mondiale. Cosa che in effetti si è fatto. Gestire il capitalismo globalizzato è altrettanto distruttivo e, oggi, anche in crisi. Il boh lo propongo sia ai detrattori che agli esaltatori di BSW. Demonizzare una realtà che viene dalla Linke e che ha dentro una personalità come Lafontaine è una scemenza propagandistica che mi pare neanche in Germania prendono sul serio. Esaltarla per me, che per altro resto legato alla Linke, significa non porsi il boh fondamentale sul perché non sia riuscita quella che io chiamo l’altra unificazione tedesca. Ragionare sulla sconfitta di una divisione è fondamentale e non aiuta passare da un modello all’altro. Anche perché la crisi della Linke come quella di Rifondazione Comunista sono parti fondamentali della crisi della Sinistra Europea, visto il ruolo che hanno avuto questi due soggetti nel fondarla. E anche perché i boh sono veramente tanti. In Francia abbiamo una certezza che ci dà Macron: il fronte popolare non deve governare perché non si deve alzare il salario minimo e non si deve toccare la controriforma delle pensioni. Questa è una cosa chiara, in Francia c’è ancora la lotta di classe. Però poi perché il Fronte Popolare è per la guerra? E come fai dunque a prendere a modello se…? Ma poi in Germania e Francia la politica c’è. Qui in Italia, la gente non vota e questo è un sintomo chiaro che si pensa di non poter incidere. Allora il mio ultimo boh è su come incidere qui. Mi sono permesso, su fb perché altri spazi (ad esempio in Parlamento) non ce ne sono di suggerire che invece che discutere tra “campi larghi” e “mai col PD” intanto si lavorasse a fare ripartire un movimento per la pace che manca. E suggerivo di trovare un terreno immediato (anche in Parlamento se ci fossimo) nel dire no all’uso delle armi in territorio russo. Visto che la maggioranza dei parlamentari europei italiani ha votato contro su questo ed anche Schlein dice che, su questo, non attacca il governo Meloni. Che è attaccato anche da parti del PD, oltreché da tutto l’establishment che considera questa posizione “ungherese”. A me questa questione pare dirimente per la lotta alla guerra. Ho ragione? Mi sono fatto capire? Boh?

Ne aggiungo uno, grande, finale, che è quello della Turchia di Erdogan che chiede di entrare nei Brics. La geopolitica è la nostra prospettiva? Boh, ma direi proprio di no.

Roberto Musacchio

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Nuove divisioni nella sinistra radicale in Europa

3 Commenti. Nuovo commento

  • Sandro Morelli
    05/09/2024 16:26

    Condivido, nella sostanza, lo scritto di Musacchio. Da un po’ mi chiedo se la ragione di tanti aspetti ‘curiosi’ (o peggio…) delle politiche sostenute e praticate anche da settori della sinistra ‘radicale’ non risieda (oltre che in una certa comprensibile confusione ideologica indotta dalle nuove complicanze epocali) anche in due caratteri fondamentali mutuati dal pensiero ‘corrente’: l’assillo elettorale in un contesto che sembra ‘precipitare’ a destra e una banale ma pericolosa ‘personalizzazione’ della politica e delle sue formazioni (anche SWB ne è un esempio piuttosto sconcertante). Infine osservo una certa complessiva sottovalutazione degli effetti di atti che dividono e indeboliscono la sinistra nel suo complesso, mentre la destra estrema dilaga: Germania, Francia…e noi che stiamo già dando. Ci manca Trump e l’asse del suprematismo trans-atlantico è bello che completato. Per non dire che, per questo fondamentale aspetto, anche i Democratici U.S.A. stanno sullo stesso terreno. Speriamo che anche loro siano affetti soprattutto dalla sindrome elettorale.
    Boh!

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    • Roberto Musacchio
      06/09/2024 17:19

      Caro Sandro in realtà l’articolo sulla parte del voto tedesco è più “ottimista”. Ha votato molta gente e, se le cose vanno “bene”, alla fine l’Afd resta fuori e gli altri trovano una quadro. Più per “merito” della CDU che della SPD. Poi è bizzarro che BSW viene considerata alleabile e la Linke no. Certo il governo semaforo ne esce male e la SPD mi pare senza idee politiche e i Grunen con idee sbagliate. Se si pensa a cosa combina Macron in Francia che prende i seggi contro Le Pen e grazie al Fronte e per il governo vuole fare l’inverso c’è un abisso anche di etica politica. Noi purtroppo rischiamo di essere settari, ingenui e opportunisti insieme. Che è un record di disastri. Ma succede quando si sta fuori dal conflitto vero. Grazie dell’attenzione

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  • Marcello Pesarini
    06/09/2024 6:46

    Mi dispiace ma non sono riuscito a capire bene i passaggi sulla guerra portata in Russia, il voto europe, la posizione di Schlein e altro. Postmetto che ho perso dei passaggi per motivi di salute ma vorrei capire: l’Europa cosa ha votato? Il Pd cosa ha votato? Avs cosa ha votato? Iscritto a Si che considera Si troppo filo occidentale

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