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5 referendum per guardare al futuro

di Elena
Mazzoni

Quest’anno saremo chiamati e chiamate a votare per 5 referendum nevralgici e fondamentali per il futuro del nostro Paese.

Vogliamo cancellare alcune delle leggi che in questi anni hanno reso il lavoro precario e indebolito le persone che hanno bisogno di lavorare per vivere e rimuovere un’ingiustizia che impedisce a tantissime persone che vivono, studiano e lavorano nel nostro Paese di avere la cittadinanza.
Il 17 febbraio a Roma, presso lo Spazio Pubblico della CGIL, abbiamo partecipato alla costituzione del comitato romano a sostegno dei 5 Sì per i referendum popolari 2025.
Dopo i due interventi introduttivi di Natale Di Cola, Segretario Generale della Cgil di Roma e del Lazio, e di Daniela Ionita, portavoce dell’Associazione Italiani senza Cittadinanza, a nome dei comitati promotori dei 5 quesiti oggetto della consultazione referendaria, sono intervenuti 32 soggetti in rappresentanza di reti sindacali, associative, sociali e politiche che hanno ribadito il pieno sostegno ai referendum popolari 2025 e la disponibilità alla costruzione di comitati territoriali aperti, plurali e dal basso.
Transform!Italia è tra queste realtà ed abbiamo ribadito il nostro massimo impegno per il superamento del quorum elettorale, sia per il valore costituzionale e l’efficacia della consultazione referendaria, sia per l’effetto concreto che determinerebbe l’affermazione dei 5 SI, ovvero un miglioramento in termini di diritti e tutele per milioni di persone che vivono e lavorano in Italia in merito alla garanzia di un lavoro più stabile, dignitoso, tutelato, sicuro e per un pieno diritto alla cittadinanza, in tempi più celeri e certi.
Queste le decisioni operative prese:
•⁠  ⁠Contribuire alla costituzione dal basso di comitati, inclusivi e plurali, in tutti i comuni del Lazio e almeno in ogni municipio della Città di Roma.
•⁠  ⁠Contribuire ad una campagna di mobilitazione rivolta a migliaia di potenziali attivisti e attiviste che costituirà la base per una più ampia partecipazione popolare attorno alla consultazione referendaria.
•⁠  ⁠Promuovere, a partire dalla giornata del 22 Febbraio, una campagna di sensibilizzazione nei territori con l’obiettivo di informare i cittadini e le cittadine della consultazione referendaria. Tale campagna si rende necessaria a maggior ragione visto il clima di indifferenza dei principali media del nostro paese, a partire dalla gestione critica rappresentata dal servizio pubblico di informazione.
•⁠  ⁠Mettere in campo iniziative – nei confronti di Istituzioni nazionali e locali – per l’esercizio del diritto di voto per centinaia di migliaia di studenti/lavoratori fuorisede e residenti all’estero. Obiettivo comune e’ sollecitare il governo a fissare quanto prima la data del voto.
L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Non sulle diseguaglianze.
Non sulle discriminazioni.
Non sulla paure.
Non sul lavoro povero ed insicuro.
Nostro il compito di riportare il Paese alle proprie radici ed alla propria storia con questa importante occasione di democrazia e partecipazione.
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