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Treviso: con il beneplacito dell’Ulss, AIA rimane in funzione

di Gabriele
Zanella

Permane produttiva l’azienda alimentare di Vazzola (TV), oggetto di un significativo contagio Covid. Circa un terzo della manodopera oggetto di tampone è stato riscontrato positivo, seppure senza sintomi.

AIA dà lavoro nel suo stabilimento trevigiano a circa 680 persone, tra diretti ed dipendenti della subappaltata Vierre Coop. Articolazione, tra azienda e cooperativa, non di poco conto, con i dipendenti Vierre in sovrannumero negli esigui spazi comuni, costretti a cambiarsi nei container o in armadietti sovrapposti, tre a tre, nella stessa metratura.

I dipendenti controllati con il tampone sono 580, dei quali 188 positivi; ad essi si aggiungono 38 positivi riscontrati tra parenti e famigliari dei lavoratori.

La linea tenuta dall’UIss 2 di Treviso, nell’incontro tenutosi ieri in prefettura, sostiene che il contagio interno all’AIA rispecchi le proporzioni, non meglio circostanziate, della positività al virus nel territorio, e che non vi sia correlazione, sul piano del contagio, tra il lavoratore zero e la proliferazione interna; ma che vi sia invece un ricorrente contagio dall’esterno.

In ordine sparso il sindacato confederale, con la CGIL che chiedeva la chiusura temporanea o quantomeno un significativo scaglionamento di orari e contatti potenziali; la CISL per la continuazione della produzione; la UIL che si rimette alle decisioni delle autorità competenti.

Una divisione che certamente ha influito negativamente nell’esito finale; l’azienda continua ad essere operativa, come irresponsabilmente, senza sospensioni cautelative dal lavoro in fase diagnostica, ha fatto finora.

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