spalla

trattare, trattare, trattare

Chi lotta per il cambiamento e per una società più giusta deve battersi per tenere aperto lo spazio del conflitto e dunque per mettere fine alla guerra. Chi oggi rifiuta  la trattativa o la pospone a “vittoria” ottenuta non si limita a abbracciare la barbarie; ma nega anche il conflitto, in primo luogo quello contro gli oppressori, perché nella lotta del “bene” contro il “male” tutte e tutti gli oppressi vengono arruolati sotto un’unica, falsa, bandiera.  Lo abbiamo visto accadere spesso in questi decenni di integralismi e sepolcri imbiancati. Per questo dedichiamo le immagini di oggi alle trattative e al lavorio diplomatico, da Brest-Litovsk a Oslo, da Cuba a Parigi, da Tokio a Évian.

Articolo precedente
Hadis, Masha, Nagihan e le altre
Articolo successivo
un 5 novembre pacifista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.