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Senza reddito né cittadinanza: giovani

Senza reddito né cittadinanza

editoriali

-di Paola Boffo-
La notizia c’è, ed è che per la prima volta in Italia nel programma di un (nascituro) governo compare una misura di Reddito Minimo.
“La misura si configura come uno strumento di sostegno al reddito per i cittadini italiani che versano in condizione di bisogno; l’ammontare dell’erogazione è stabilito in base alla soglia di rischio di povertà calcolata sia per il reddito che per il patrimonio. L’ammontare è fissato in 780,00 Euro mensili per persona singola, parametrato sulla base della scala OCSE per nuclei familiari più numerosi. Al fine di consentire il reinserimento del cittadino nel mondo del lavoro, l’erogazione del reddito di cittadinanza presuppone un impegno attivo del beneficiario che dovrà aderire alle offerte di lavoro provenienti dai centri dell’impiego (massimo tre proposte nell’arco temporale di due anni), con decadenza dal beneficio in caso di rifiuto allo svolgimento dell’attività lavorativa richiesta.”

Viene denominato Reddito di cittadinanza, ma come sappiamo non lo è …