nazionalismo

Il nazionalfascismo ucraino

articoli
È in atto in Ucraina il tentativo di sostituire il mito sovietico della Grande guerra patriottica e quello ad essa collegato della guerra partigiana con la consacrazione del nazionalismo ucraino…

The European Republic is under construction

Ulrike Guérot è una politologa tedesca, dirige il dipartimento per le politiche europee e lo studio della democrazia della Danube University a Krems e ha fondato il think tank European Democracy Lab a Berlino. Ha scritto Warum Europa Eine Republik Werden Muss! (Dietz Verlag 2016) (Perché l’Europa ha bisogno di diventare una repubblica!)

E Juncker sorrise

di Roberto Musacchio – Le facce dei “potenti” sono spesso maschere da cui è difficile cogliere il senso delle cose. Specie oggi che “tutto è in rete”.

Eppure il giro delle facce che ci restituiscono le ultime giornate della tormenta (o ormai tormentone) europeo qualcosa fa trasparire.

C’è quella di May, la premier inglese, che incespica sulle parole mentre chiede di rinviare il giudizio del Parlamento sulla “sua” Brexit.

Appare come un “primo della classe che teme di essere bocciato” il Presidente francese Macron che chiede scusa di fronte ai gilet gialli in diretta TV.

Anche quello di Orban, il sovranista ungherese, appare un cipiglio incredulo per manifestazioni che stavolta non sono contro migranti, che poi in Ungheria quasi non esistono, ma di lavoratori e studenti contro la sua legge “della schiavitù” che impone 400 ore di straordinario pagabili 4 anni dopo accompagnata da una “riforma” che trasforma la Corte Costituzionale in una dependace del governo…

il cadavere di un soldato accasciato sul filo spinato

100 anni di guerra

di Stefano Galieni – La cosiddetta Grande Guerra di cui si celebrano i cento anni dalla fine il 4 novembre è davvero mai terminata? Bisognerebbe partire da questa domanda per comprendere il presente e per districarci in un’astratta concezione geopolitica della Storia che dimentica con facilità le proprie radici. Da quel 4 novembre 1918 non mai nata un’era di prosperità e pace. Se il punto di vista rimuove l’eurocentrismo di stampo coloniale di cui in tante/i si è vittime si scopre che il prima e il dopo sono stati soltanto forieri di tragedie annunciate. Il prima con le espansioni coloniali britanniche, francesi, belghe, tedesche, spagnole, portoghesi e poi anche italiane soprattutto verso il continente africano…

Disegno di proletario che si tiene per mano con altri

L’abbraccio mortale tra sinistra progressista e sovranismo nazionalista xenofobo

di Riccardo Petrella – Fra i numerosi segni della crisi strutturale di valori ed identitaria della sinistra progressista v’è, da alcuni anni, il suo (nuovo) ripiego sulla sponda del sovranismo nazionalista. Lungi dall’essere salvatore sul piano dell’esistenza politica, esso si traduce in un abbraccio mortale. Lo stato sovrano nazionale nel contesto di un’economia capitalista è stato raramente un vettore di “liberazione del popolo” e dei “popoli”. Molto più sovente “il popolo sovrano” (a partire dal XIX secolo), è stato imprigionato dalla borghesia autodefinitasi “nazionale” per costruire il “proprio Stato” ed assicurarsi la “propria sovranità” in lotta e competizione con le altre borghesie anch’esse definitesi “nazionali”…

Nostra patria è il mondo intero: mappamondo

Nostra patria è il mondo intero

di Giovanni Russo Spena – “L’Italia agli Italiani”, “protezione etnica”: questi messaggi infami, come le conferenze organizzative di Bannon in Europa, che sta organizzando un processo di “trumpizzazione”, ci richiamano a un percorso classico (chi ricorda Weimar?): il cosiddetto “populismo sovranista” è una riedizione contemporanea del vecchio “nazionalismo”. In tutto il mondo si chiama “nazionalismo”…

La geometria variabile della sinistra: grafica astratta

La geometria variabile della sinistra

editoriali

di Walter Baier – Malgrado i moderati tassi di crescita, l’UE non sta bene. Mentre le disparità sociali all’interno e tra i singoli stati continuano a crescere, l’UE ha optato per un aumento delle sue spese militari e cerca di compensare la sua evidente mancanza di coesione interna con una politica sempre più aggressiva nei confronti di migranti e rifugiati.

Sinistra dammi il sole: l'urlo di Munch

Sinistra dammi il sole

editoriali

di Roberto Musacchio – Non era un voto qualunque quello della Svezia che, dopo le compromissioni con il nazismo, è stata quasi il simbolo del modello sociale europeo. il welfare, l’emancipazione, Bergman e Palme. Olaf Palme fu probabilmente il punto più avanzato toccato dalla socialdemocrazia europea quando, insieme a Brandt, buttò l’occhio verso quel Mondo che stava arrivando, quello della globalizzazione e provò a immaginarlo diverso, temendo, a ragione, che altrimenti la nuova “morte nera” avrebbe spazzato via quella idea di gioia che l’Europa uscita dall’olocausto aveva provato a regalarsi.

L'Europa Partigiana: foto di Carla Nespolo

L’Europa Partigiana

– di Carla Nespolo, Presidente Nazionale ANPI – Oggi 9 maggio è la Festa dell’Europa e il pensiero, o meglio i sentimenti più profondi, mi corrono al manifesto di Ventotene redatto nel 1941 da Spinelli, Colorni, Rossi e Hirschmann. Un dettato di democrazia e unità, un prezioso sguardo lungo che disegnò strumenti di dialogo, convivenza civile e libertà dei popoli.