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Rafforzare l’azione tra eguali

Contrastare la disuguaglianza sociale per una società più equa fondata sulla giustizia sociale e ambientale.

Questi sono gli obiettivi ed i principi cardine della Rete dei Numeri Pari, che prende idealmente il testimone dalla campagna Miseria Ladra ed è stata inizialmente promossa dal Gruppo Abele e da Libera.

Oggi sembra non si parli più della lotta alle disuguaglianze, alla povertà e alle mafie; ma soprattutto non si parla più della necessità di cambiare modello di sviluppo per affrontare la crisi ecologica causata dal sistema economico liberista: unica strada per rimettere insieme il diritto alla salute con il diritto al lavoro. Continua a crescere l’economia di guerra mentre si cancellano i diritti sociali. 

Oggi nel nostro Paese  10 milioni di persone non si possono permettere le cure mediche. Nonostante la pandemia abbia dimostrato la fondamentale importanza del sistema sanitario nazionale pubblico per le nostre vite e i limiti di quello privato, nessuno degli impegni presi dal Governo si è ancora tradotto in realtà: dal rafforzamento della medicina territoriale, alle assunzioni del personale medico e infermieristico necessario a garantire il diritto alla salute. Addirittura si manda avanti lo scellerato progetto dell’autonomia differenziata, che replicherebbe in numerosi campi, a partire da scuola, ambiente, lavoro, infrastrutture, energia, il disastroso modello della sanità regionalizzata che si è dimostrato fallimentare, producendo in più forti disuguaglianze a livello territoriale. 

La massiccia campagna mediatica di arruolamento contribuisce a semplificare il contesto nazionale e internazionale, omologando il dibattito nel Paese. Il risultato è che la nostra vita continua a peggiorare e il nostro Paese rischia di perdere le speranze, favorendo sempre di più lo sgretolamento della coesione sociale e le possibilità di riscatto di chi vive già in grande difficoltà.

C’è bisogno di un impegno più forte per cambiare il modello Il modello di sviluppo, ce lo diciamo da sempre, perché sappiamo che è quello la causa delle disuguaglianze, della precarietà lavorativa, dell’insicurezza sociale e sanitaria, del collasso climatico e delle pandemie. 

La povertà è un crimine di civiltà e dovrebbe essere inaccettabile per una società che ha come suo principale compito indicato dalla Costituzione, la rimozione degli ostacoli che impediscono l’uguaglianza e la promozione e la difesa dell’intangibilità della dignità umana. Ma oggi, al contrario, sembra non sia così. Il tradimento della Costituzione è nei numeri delle serie ISTAT, come nei rapporti Censis, come nelle storie dei nostri territori che, inascoltati negli ultimi 15 anni denunciano un aumento senza precedenti delle disuguaglianze. La politica considera evidentemente “accettabile” questa situazione che sembra non rappresentare la priorità di nessun Governo e Parlamento degli ultimi 15 anni.

Da qualche giorno anche Transform! Italia fa parte della geografia della speranza della Rete, che unisce centinaia di realtà sociali diffuse in tutta Italia,  che condividono l’obiettivo di garantire diritti sociali e dignità a quei milioni di persone a cui sono stati negati.

Ci assumiamo questo compito di fare parte di una rete di socialità, inclusione, confronto, contrasto alle mafie, mutualismo sociale, discussione e creazione di speranza, con orgoglio e la consapevolezza di attraversare un momento storico e politico molto complicato, caratterizzato da monadismo, asocialità e totale assenza di politiche coraggiose ed ambiziose, sia da un punto di vista ambientale che sociale e della tutela dei diritti o creazione di nuovi.

Ci assumiamo questo compito certi e certe del contributo che potremmo dare come rete di ricerca ed azione, con lo sguardo internazionalista ed europeista e la passione che animano tutto il nostro agire politico e sociale, con la prospettiva a cui guardiamo, quella  visione dell’ecologia integrale che mette al centro la necessità urgente di un cambio strutturale definitivo del modello produttivo e di sviluppo che permetta la piena applicazione della nostra Costituzione, l’uguaglianza sostanziale oltre che formale.

La Rete dei Numeri Pari è il luogo dove poter essere critiche e critici del presente e contrastare la narrazione comune sviluppista e predatoria di beni comuni, territori, diritti e spazi di costruzione di alternative e visioni comuni.

Per questo abbiamo raccolto con entusiasmo l’invito e la sfida e con questo spirito parteciperemo giovedì 7 luglio dalle ore 18:00 alle 20:30 l’assemblea nazionale per costruire una mobilitazione per ottobre contro le disuguaglianze e l’esclusione.

 “Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo un* per un*”

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