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Protezione del suolo

Il 28 aprile 2021, il Parlamento Europeo ha adottato una Risoluzione sulla Protezione del suolo, sulla base una Proposta di Risoluzione che alcuni parlamentari avevano presentato, a nome della Commissione per l’Ambiente, la Sanità Pubblica e la Sicurezza Alimentare.

La Risoluzione in questione interviene per sollecitare la Commissione europea e gli Stati membri ad assumersi le responsabilità necessarie a garantire la difesa del suolo, riconoscendone la sua assoluta importanza, per “il ruolo multifunzionale del suolo (approvvigionamento alimentare, pozzo di assorbimento del carbonio, piattaforma per le attività umane, produzione di biomassa, riserva di biodiversità, prevenzione delle inondazioni e della siccità, fonte di materie prime, risorse farmaceutiche e genetiche, ciclo dell’acqua e dei nutrienti, stoccaggio e filtraggio, ….”

La Risoluzione sottolinea come “i suoli sani siano la base di un’alimentazione nutriente e sicura, oltre che un prerequisito per una produzione alimentare sostenibile” e come sia essenziale “disporre di suoli sani per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo quali la neutralità climatica, il ripristino della biodiversità, l’ambizione di azzerare l’inquinamento per un ambiente privo di sostanze tossiche, sistemi alimentari sani e sostenibili e un ambiente resiliente”

A tal fine, oltre a dare una serie di indicazioni e suggerimenti invita la Commissione “a elaborare un quadro giuridico comune a livello dell’UE, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà, per la protezione e l’uso sostenibile del suolo, che affronti tutte le gravi minacce per il suolo”.

La Risoluzione contiene una notevole serie di interessanti ed importanti considerazioni e indicazioni utili per i lettori interessati alla problematica.

Ciò che appare interessante sottolineare è il fatto che, tra le considerazioni contenute nella Risoluzione, vi sono una serie di “rammarichi” che vengono espressi nei confronti del Commissione.

Tra questi spicca quello che concerne “un precedente tentativo di introdurre un quadro giuridico per la protezione del suolo nell’UE è stato privo di successo in quanto tale quadro è stato ritirato nel maggio del 2014 dopo otto anni di blocco da parte di una minoranza di Stati membri in seno al Consiglio”!!

Ma anche quello riguardante il processo di autorizzazione delle sostanze chimiche dell’UE, compresa la valutazione del rischio ambientale e gli studi ecotossicologici, che non tiene “in debito conto il loro impatto sui suoli”.

Comunque la risoluzione oltre ad esprimere altri rammarichi oltre quelli citati, si sofferma su alcune questioni rilevanti che sembra opportuno riportare in maniera estesa, anche in risposta alla smoderata lode all’agricoltura industriale ed intensiva fatta da alcuni “studiosi” tra i quali va ricordata la senatrice Cattaneo.

Tra queste:

  • “l’intensificazione dell’agricoltura e l’uso eccessivo di pesticidi stanno causando una contaminazione del suolo da residui di pesticidi, anche a causa dell’elevata persistenza di alcuni pesticidi nel suolo e della loro tossicità per le specie non bersaglio, che hanno effetti duraturi sulla salubrità del suolo; che l’inquinamento diffuso da prodotti agrochimici rappresenta una minaccia per il suolo”
  • “secondo l’analisi dei dati attualmente disponibili sullo stato dei suoli dell’UE, circa il 60-70 % dei suoli all’interno dell’Unione non è sano a causa delle attuali pratiche di gestione,”
  • “sottolinea i costi dell’inazione riguardo al degrado del suolo, con stime che nell’Unione superano i 50 miliardi di EUR all’anno”
  • Invita la a realizzare “misure efficaci in materia di prevenzione e/o riduzione al minimo dell’impermeabilizzazione del suolo e qualsiasi altro uso del suolo che influisce sulle sue prestazioni”,
  • invita ad applicare “in modo rigoroso adeguati standard zootecnici nell’allevamento di bestiame per ridurre in maniera significativa l’utilizzo di medicinali veterinari e la loro diffusione nei campi attraverso il letame e ad applicare rigorosamente la direttiva nitrati”

Insomma dalla Risoluzione, da un lato, sembra di capire che nel passato gli interessi di alcuni Stati, e forse di alcuni soggetti privati, abbiano impedito la definizione di un adeguato quadro giuridico europeo per la difesa del suolo, e che quegli stessi interessi abbiano impedito una più adeguata attenzione alle autorizzazioni per la messa in commercio di sostanze chimiche pericolose. Dall’altro lato, emerge la necessità di rafforzare, sia da parte della Commissione, sia da parte degli Stati membri, l’impegno per una maggior tutela del suolo, evitandone la continua contaminazione ed impermealizzazione.

La Risoluzione è stata approvata a larga maggioranza: 605 a favore, 55 contro e 41 astensioni. Il Gruppo della Sinistra-GUE/NGL ha votato, all’unanimità, a favore. Tra i voti contrari ci sono quelli dei deputati della Lega, mentre i parlamentari del Rassemblement National, loro colleghi del Gruppo Identità e Democrazia, si sono astenuti. In precedenza, due emendamenti del Gruppo della Sinistra erano stati respinti.

Nel complesso l’adozione di questa Risoluzione che è stata oggetto di un interessante dibattito, anche se ha visto, l’ammorbidimento di alcune critiche alla Commissione europea, è stato comunque un buon risultato che speriamo conduca all’adozione di una direttiva o di un regolamento che garantisca un maggiore tutela dei suoli europei.

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