Con una certa regolarità (ma senza ansie di “successo”) osserviamo la “tiratura” del sito e cioè il numero dei visitatori, il tempo medio che viene trascorso sugli articoli e altre metriche di questo tipo tra cui –naturalmente- l’elenco degli articoli più letti.
Le nostre attività sono indirizzate all’analisi, al commento e alla comprensione degli argomenti di attualità e quello che proponiamo settimanalmente non è finalizzato a una crescita generica dei visitatori del sito; eppure il vederli aumentare ci dà una comprensibile soddisfazione, come soddisfazione ci danno l’aumento dei commenti e il moltiplicarsi delle proposte di contributi originali.
La relazione del nostro lavoro con l’insieme dei nostri lettori e lettrici ci viene restituita da google come l’insieme dei dati di cui accennavamo all’inizio e questi danno luogo a grafici che si svolgono nel tempo: crescono attorno al mercoledì, quando presentiamo i nuovi contributi e poi scemano durante la settimana. E’ un andamento sistolico fatto di picchi in cui l’altezza corrisponde al livello di attenzione per la novità e gli avvallamenti rappresentano un grado di affezione, una abitudine a “tornare a dare un’occhiata” oltre la scadenza settimanale oppure sono frutto del passaparola.
In questi anni le medie sono andate crescendo costantemente anche se di poco e queste tendenze ci hanno ancor più motivato a proseguire il nostro impegno. I momenti di maggior crescita sono sempre stati legati a eventi mobilitanti: non solo le iniziative di lotta o di protesta (pensiamo alla raccolta di firme contro l’equiparazione tra nazismo e comunismo, ad esempio) ma anche gli avvenimenti, le crisi, le guerre. E’ triste da ammettere ma da molti anni la generosità d’animo e di intelligenza, la caratteristica militante di quella che possiamo considerare la “gente nostra” ha poche occasioni di fomentarsi attorno a temi in positivo e molte occasioni, invece, per reagire ai colpi di quella lotta di classe rovesciata che sta dando luogo a questa tremenda terza guerra mondiale strisciante.
Così è con un senso di amarezza che ci rallegriamo per i risultati delle ultime settimane che superano il 30% in molti parametri; ma rallegrarsi occorre anche per cogliere la resistenza e il desiderio di cambiamento che è contenuto nel voler informarsi, comprendere, mobilitarsi. Osservando i titoli più letti è chiaro che il conflitto israelo-palestinese ha portato tante e tanti a informarsi e a confrontarsi con le analisi e le valutazioni pubblicate nel nostro sito. Infatti tra i primi articoli più letti troviamo il Comunicato stampa dell’Unione generale delle donne palestinesi e della Coalizione nazionale delle donne, l’informato I comunisti israeliani contro l’ondata bellicista e il documentatissimo Ragionando di terrorismo. Eppure sono ben presenti il tema delle mobilitazioni (il 4 novembre in piazza a Roma) e la riflessione politica tra cui, al primo posto, il programmatico l’Europa ha bisogno di una forte sinistra di alternativa; mentre l’analisi sociale è rappresentata qui da un titolo anch’esso di mobilitazione e lotta e cioè Se l’impossibile è possibile: vittoria storica del sindacato UAW dopo 46 giorni di sciopero.
Si tratta naturalmente di un elenco incompleto, soprattutto pensando ai contributi costanti e importanti sui temi dell’immigrazione, della rivoluzione tecnologica, dell’impegno civile, alle “intersezioni femministe”, della segnalazione e ripresa di articoli di altri siti… alle mobilitazioni che transform!italia ha promosso o a cui ha partecipato: alle lettrici e ai lettori il piacere di completarlo.