Esordio per Chiara Laudani che non è certamente a digiuno di scrittura prima di questo libro, forte e intenso, perché ha una formazione che viene dalla Scuola Holden in tecniche di narrazione, un corso di formazione per sceneggiatori RAI e lavora in ambito televisivo sulla serialità, sul documentario e sul lungometraggio.
Veniano al libro (Per non scomparire, Scritturapura, 2022).
Anna è una donna matura, giunta nel mezzo del cammin di nostra vita.
Ha 43 anni, è single, vive a Roma. Come lavoro fa la sceneggiatrice.
È una donna impegnata, ben introdotta nel mondo del lavoro, una professionista seria e capace.
La sua vita sembra non avere dei vuoti.
Ma non è così.
Il suo test di fertilità parla chiaro: è al giro di boa ed è al limite dell’età per mettere al mondo un figlio.
L’unica strada percorribile è la fecondazione assistita. Anna desidera un bambino a tutti i costi e desidera lo sperma di un donatore. Qui scatta un percorso in salita perché il discorso si complica.
Non accetterà mai l’ovocita da uno sconosciuto perché il bambino che verrà al mondo deve avere qualcosa della sua famiglia a cui è molto legata.
L’unica donatrice possibile, che corrisponde alle sue esigenze, è sua nipote Fulvia, una ragazza di diciassette anni che sta terminando la High School di Hong Kong.
Un libro rivolto tutto al femminile perché accanto ad Anna e Fulvia ci sono altre donne ad accompagnare questa ossessione.
C’è una grande consistenza visto l’argomento trattato dentro un microcosmo che ha creato una forte tematica sociale e che ha suscitato accese discussioni sul tema e anche forti contrasti.
L’ossessione di un figlio vascello, l’urgenza dettata da un’epoca, la fermezza nel prendere una decisione e di andare avanti, mentre il ritmo della vita continua a scorrere sono il fulcro di questo romanzo che ha in primo piano una donna che scopre i suoi ovociti ormai al bivio perché ha raggiunto un’età dove qualcosa si è fermato e si chiede come recuperare il tempo perduto.
Allora il tempo diventa urgenza, fretta perché tutto deve stare dentro un percorso per non andare fuori controllo.
Da un altro punto di vista proviamo ad affrontare il romanzo come una semplice lettura di evasione che fa dimenticare queste criticità del presente di grande impegno e cogliamo la grandiosità e il piacere di affrontare la lettura di un tema che ci parla di un mondo tutto femminile.
E quel che affiora è il desiderio di ricerca di un proprio benessere, una tensione dominante della propria soggettività che si apre a un improvviso desiderio di sé fino a quel momento trascurato.
Un romanzo che riporta una descrizione analitica ed emotivamente intensa e lo fa con sguardo attento e severo.
La scrittura viene calata nell’analisi perché ne è parte integrante e sa andare in profondità, una profondità che accompagna il lettore dentro un abisso, a stare lì immerso.
Chiara Laudani si presenta con una novità editoriale di assoluto rilievo, una luce nella tempestosità di dibattiti, di cui molti tra l’altro inutili, dandoci un’opera di spessore.
Ed è importante se non fondamentale che la scrittura diventi parte integrante e lente d’ingrandimento di costole del sociale che spesso viene deformato dalla realtà, diventi a suo modo inchiesta, portando il lettore vicino alla verità con i personaggi e i sentimenti che li rappresentano.
Il libro è sicuramente riuscito e, anche per chi non è a conoscenza dell’argomento, attraverso i suoi personaggi femminili, Chiara Laudani ci porta dentro una un aspetto che non ha avuto percorsi sociali facili.
Giorgio Bona