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Per la prima volta Sinn Féin è il più grande partito nei governi locali dell’Irlanda del Nord

di Alessandro
Scassellati

Lo Sinn Féin è diventato il più grande partito dei governi locali dell’Irlanda del Nord dopo i sorprendenti risultati ottenuti nelle elezioni amministrative del 18 maggio. Ha superato il Partito Democratico Unionista (DUP) ed è diventato il primo partito nazionalista a detenere il maggior numero di seggi nei consigli dei governi locali, infliggendo un colpo politico e psicologico all’unionismo. Lo Sinn Féin ha fatto progressi senza precedenti in alcune parti delle contee di Down e di Antrim, tradizionali roccaforti dell’unionismo, e ha quasi raddoppiato il proprio voto rispetto alle elezioni locali del 2019 a Balmoral, il quartiere più ricco di Belfast.

Sinn Féin ha vinto 144 seggi (prima ne aveva 105) su 462 seggi complessivi, contro i 122 del DUP (che ne aveva avuti sempre 122 nel 2019), e i 64 (+14) dell’Alleanza (un partito centrista che rifugge le etichette nazionaliste e unioniste), mentre il partito moderato dell’Ulster Unionist (UUP) e il partito socialdemocratico e laburista nazionalista moderato (SDLP) sono crollati rispettivamente al quarto (54 seggi; -21) e quinto posto (39 seggi; -20). Con un’affluenza alle urne del 54,7%, in leggero aumento rispetto al 2019, la quota di voti di preferenza ha sottolineato il predominio dello Sinn Féin, che ha vinto il 30,9% (+7%) contro il 23,3% del DUP, il 13,3% dell’Alleanza, il 10,9% dell’UUP e l’8,7% dell’SDLP. I partiti nazionalisti hanno ottenuto 19.000 voti di preferenza in più rispetto ai partiti unionisti. I risultati hanno consolidato il successo dello Sinn Féin nelle elezioni dell’assemblea dello scorso anno – quando ha eclissato il DUP come il più grande partito (si veda il nostro articolo qui) – e hanno presentato all’unionismo un altro promemoria della sua avvizzita posizione demografica e politica1.

Un altro elemento da sottolineare è stata l’elezione di Lilian Seenoi-Barr, una candidata dell’SDLP a Derry, che è diventata la prima persona di colore ad essere eletta ad una carica politica nell’Irlanda del Nord.

Lo Sinn Féin ha sfruttato il risentimento nazionalista per il boicottaggio del DUP sulla condivisione del potere all’assemblea di Stormont (il sistema istituzionale creato dall’Accordo di Pace del Venerdì Santo firmato 25 anni fa) che ha impedito alla vice leader dello Sinn Féin, Michelle O’Neill, di diventare primo ministro della regione, nonostante che il suo partito avesse vinto le elezioni politiche generali il 5 maggio 2022. O’Neill ha guidato una campagna elettorale in stile presidenziale (non era candidata per un seggio in un consiglio, ma la sua esclusione dal simbolico incarico di vertice a Stormont è stata una questione galvanizzante per i nazionalisti) che ha indotto gli elettori dell’SDLP a sostenere lo Sinn Féin. “Questi risultati elettorali sono un’approvazione positiva del messaggio dello Sinn Féin secondo cui i lavoratori, le famiglie e le comunità devono essere sostenuti e che il blocco dell’assemblea da parte di un partito [il DUP] deve finire ora. È tempo di far funzionare la politica per tutte le persone e le comunità e di costruire un futuro migliore per tutti“, ha affermato O’Neill.

A febbraio tutti i comuni hanno alzato le tariffe e alcuni hanno ridotto i servizi locali. Lo stanziamento di bilancio del governo del Regno Unito per la regione era rimasto invariato – di fatto un taglio quando si tiene conto dell’inflazione (intorno all’8%) – ha aggravato la situazione. In ogni caso, nel corso della campagna elettorale, la preoccupazione per l’economia e la gestione dei cimiteri, dei centri ricreativi e della raccolta dei rifiuti ha giocato un ruolo secondario rispetto alla tradizionale divisione tra nazionalisti e unionisti, anche se Sinn Féin ha parlato molto del costo della vita e del tipo di problemi che affliggono le persone.

Il leader del DUP, Sir Jeffrey Donaldson, è diventato un sergente di reclutamento per i repubblicani, ha scritto Suzanne Breen, un commentatore, sul Belfast Telegraph. “Più a lungo a Michelle O’Neill viene impedito di diventare primo ministro, più elettori vengono spinti tra le braccia del suo partito“. Il DUP sta bloccando la condivisione del potere per protestare contro gli accordi commerciali post-Brexit.

Per l’unionismo, è forse un momento di ‘svegliati e annusa il caffè’“, ha detto alla BBC Edwin Poots, un ex leader del DUP. Secondo Poots, il risultato ha mostrato la necessità di una maggiore unità tra gli unionisti, che hanno diviso il loro voto tra DUP, UUP e Traditional Unionist Voice (TUV). Gli analisti hanno affermato che il risultato ha sollevato domande più profonde e preoccupanti per coloro che preferiscono mantenere l’Irlanda del Nord nel Regno Unito. Il DUP è uscito intatto da quello che era una sorta di referendum sulla sua decisione di paralizzare l’esecutivo e l’assemblea di Stormont ormai da due anni per protestare contro gli accordi commerciali post-Brexit. Mentre questa paralisi del funzionamento politico-istituzionale decentrato ha favorito i nazionalisti dello Sinn Féin, ha anche consolidato il DUP come forza dominante dell’unionismo. Il mantenimento delle posizioni da parte del DUP riflette una vittoria tattica per il suo leader, Donaldson, che ha affrontato sfide su entrambi i fronti – moderato ed estremista – dall’UUP e dal TUV. Il boicottaggio di Stormont per protestare contro gli accordi commerciali post-Brexit è stato popolare tra gli elettori unionisti.

L’UUP moderato e il più intransigente TUV sono stati schiacciati, lasciando che Donaldson potesse rivendicare il successo politico del DUP per la firma tra Regno Unito e Unione Europea del cosiddetto Windsor framework in febbraio, che ha modificato il protocollo originale dell’Irlanda del Nord (ha ammorbidito il confine del Mare d’Irlanda, senza però porvi fine, ma ha anche reso più difficile per il DUP bloccare il funzionamento dell’assemblea di Stormont senza perdere la possibilità di un effettivo veto sulle nuove regole del mercato unico). Il TUV aveva invocato di non tornare al governo condiviso a Stormont a meno che il protocollo non venga completamente abbandonato2. Il piano del DUP, invece, è quello di ottenere ulteriori concessioni sugli accordi post-Brexit, oltre a un pacchetto finanziario, e poi rilanciare Stormont, forse in autunno. “Abbiamo promesso agli elettori che cercheremo di ristabilire l’assemblea dell’Irlanda del Nord su una base equa e sostenibile, finendo il lavoro di protezione del posto dell’Irlanda del Nord nel Regno Unito e nel suo mercato interno“, ha affermato Donaldson.

Chris Heaton-Harris, il segretario di Stato per l’Irlanda del Nord, domenica si è unito al coro di politici che esorta il DUP a porre fine a un boicottaggio che ha paralizzato l’esecutivo e l’assemblea a Stormont. “Accanto ai nuovi consigli locali, resta la mia speranza di vedere l’assemblea e l’esecutivo tornare al lavoro“, ha detto.

L’Alleanza ha consolidato la sua posizione di terzo partito dell’Irlanda del Nord. Lewis Boyle, uno studente di 18 anni che rappresenta il partito nel consiglio di Antrim e Newtownabbey, è diventato il rappresentante più giovane eletto dell’Irlanda del Nord.

Colum Eastwood, il leader dell’SDLP, ha detto che non si dimetterà, nonostante le perdite del partito. “Se pensassi che la giusta linea d’azione fosse dimettersi, lo farei in un batter d’occhio“, ha detto. Secondo Eastwood, gli elettori del suo partito “sono molto infastiditi dal fatto che Michelle O’Neill non sia riuscita a diventare primo ministro“. Il SDLP è stato uno degli artefici della svolta del Venerdì Santo un quarto di secolo fa e ora ha subito pesanti perdite a seguito della resa dei conti tra Sinn Féin e DUP. “Vogliono che i politici tornino al lavoro e affrontino i problemi che affliggono la nostra comunità“, ha detto Eastwood. “Ora tocca al DUP andare avanti“.

Non accetto l’autunno come lasso di tempo per un esecutivo restaurato, come molti suggeriscono. Non dovrebbero esserci più ritardi. Facciamolo lunedì mattina“, ha detto O’Neill. A festeggiare la vittoria del partito, insieme a O’Neill a Belfast c’era la leader generale dello Sinn Féin, Mary Lou McDonald, una dublinese il cui occhio rimane puntato su un obiettivo più grande: guidare per la prima volta un governo nella vicina Repubblica d’Irlanda.

Lo Sinn Féin, l’unico partito che partecipa alle elezioni in entrambe le parti dell’Irlanda, vuole, come parte della sua strategia di unità irlandese, ottenere simultaneamente le redini del potere in entrambe le giurisdizioni. Per decenni un sogno fantasioso – e un incubo unionista -, questo scenario è diventato una probabilità. La crescita del partito fino a diventare il principale partito dell’Irlanda del Nord è accompagnata a sud del confine dagli sforzi riusciti di McDonald per trasformare lo Sinn Féin nel partito di opposizione dominante nel Dáil Éireann, il parlamento irlandese. Ha superato tutti i sondaggi d’opinione e sembra probabile che vinca le prossime elezioni generali, che dovrebbero svolgersi entro il 2025, ma potrebbero arrivare prima.

Mentre McDonald e O’Neill salivano insieme i gradini del municipio di Belfast, gli attivisti dello Sinn Féin hanno festeggiato le crescenti aspettative del loro partito di ottenere il potere sia nel Dáil che nello Stormont, con McDonald come primo ministro a Dublino e O’Neill come primo ministro a Belfast. se mai il DUP cedesse e accettasse di essere ormai il secondo partito (con l’unionismo che rimane comunque la principale forza politica, considerando oltre al DUP anche UUP e TUV) che deve cercare di fare gli interessi di tutti i cittadini dell’Irlanda del Nord.

Alessandro Scassellati

  1. I risultati del censimento dello scorso anno mostrano che per la prima volta i cattolici sono più numerosi dei protestanti. È più probabile che le generazioni più giovani provengano da un background cattolico e nazionalista e si identifichino come irlandesi o nordirlandesi, piuttosto che britannici. La base di appoggio unionista è più anziana e si sta gradualmente riducendo. Fondamentalmente, c’è un’area di mezzo in crescita piena di elettori che non si identificano come né unionisti né nazionalisti.[]
  2. Preoccupato per la concorrenza del TUV, il DUP aveva rifiutato di accettare il Windsor framework. Questa decisione ha aperto la strada ad una tacita accettazione a Londra e Bruxelles che nulla si sarebbe mosso sulla questione fino a quando le elezioni locali non fossero state superate. Quel punto ora è stato raggiunto.[]
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