editoriali

Per la pace. Assemblea nazionale di transform! Italia

il 23 marzo prossimo transform! Italia terrà a Roma, presso la casa internazionale delle donne in via della Lungara 19, dalle ore 10 alle ore 17, la sua assemblea annuale.

Lo scorso anno ponemmo al centro del nostro incontro il tema della “Battaglia delle idee” e oggi ci sentiamo impegnati nella più grande di queste battaglie, quella contro la guerra e per la Pace.

Pace oggi significa lottare contro la guerra e il riarmo, addirittura atomico. E ciò che la alimenta. I suprematismi. Le ingiustizie storiche, economiche e sociali. Il patriarcato. La finanza. La distruzione ambientale e climatica. L’oppressione dei Sud. Il revisionismo storico. Gli autoritarismi e le democrature. La sottrazione di una alternativa.

transform! Italia la battaglia delle idee la porta avanti quotidianamente alimentando il proprio sito di analisi e di idee al servizio della costruzione di un’alternativa politica e sociale all’esistente. Inoltre, contribuiamo all’attività della rete di centri di ricerca e di riflessione di cui facciamo parte, transform! europe e ad altri momenti collettivi come il Laboratorio Sud, l’Osservatorio Unione Europea, il rossoverde non è un ornamento, le Intersezioni Femministe, a cui durante l’assemblea dedicheremo uno spazio di presentazione, le collaborazioni con le riviste Left e Alternative per il Socialismo, contribuiamo agli appuntamenti europei e internazionali. Attraverso il sito e queste iniziative cerchiamo costantemente il rapporto e il confronto con altre realtà della sinistra alternativa perché la battaglia delle idee si fa insieme. Anzi, riteniamo che sarebbe utile per tutti intensificare la ricerca comune e il dibattito anche fra punti di vista diversi per rimuovere il rischio che le diverse realtà esistenti si rinchiudano in una bolla autoreferenziale.

Oggi ci angoscia questa Europa, che è il nostro terreno politico fondamentale, che si fa sempre più armata, diseguale e meno democratica. Il connubio tra élite e nazionalisti, le due destre, si fa sempre più stretto e incombente con la guerra che ci accompagna verso le prossime elezioni europee.

Il nostro campo sono le sinistre di tutta Europa. Con loro noi siamo schierati, consapevoli che esse sono attraversate anche da differenze e divisioni, ma certi che il loro ruolo è essenziale. E a loro diciamo che non c’è sinistra senza lotta per la pace.

Vi aspettiamo per confrontarci e condividere insieme questo percorso di analisi e riflessione.

 

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1 Commento. Nuovo commento

  • Giuseppe Bellina
    13/03/2024 22:56

    Vedo con piacere che una parte, sia pur esigua, del vasto progetto di riunificazione della sinistra e’ in corso. Come sempre resta il rammarico che il raggiungimento dell’obiettivo e’ praticato solamente ad alcuni soggetti politici: giornali, riviste, organizzazioni, associazioni ed altre entita’. Non avviene invece a livello di partiti politici. Si appresta un cartello elettorale, una lista, una coalizione a campo largo ma tutto svanisce dopo le votazioni. Manca un collante, un collante in cui tutti si possano riconoscere, giovani e meno giovani. Anche la pace non sembra sufficiente. Forse la materia del lavoro era il collante andato perduto, a torto si e’ creduto che il lavoro fosse esclusivamente materia per il sindacalismo. Credo invece il contrario, il lavoro e’ la base su cui un partito di sinistra dovrebbe fondarsi. La difesa del lavoratore e dei suoi diritti spetta invece al sindacato. In campo europeo la rifondazione di una forza politica in tal senso, vedi il Partito del Lavoro belga in cui milita il compagno Botenga, ha avuto successo. Credo che The Left sia da esempio alla sinistra italiana per una alleanza politica a campo largo, dove diversi soggetti e diverse anime si incontrano attorno ad un progetto di socialismo in Europa. Non vedo altre alternative. Una visione conciliante per tutti, praticabile e sostenibile. Oggi, piu’ che mai, bisogna ammettere, che sul piano politico serve un’idea sostenibile, priva di dogmi, dove la riforma viene accettata come soluzione e non come condanna. Fraterni saluti.

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