intersezioni femministe

Pausa… dal voto

di P. Guazzo,
N. Pirotta

“Intersezioni femministe” la rubrica della rivista settimanale online di Transform!Italia, ha visto la luce nel settembre dello scorso anno. Ora, dopo quasi 10 mesi di intensa attività, è tempo di fare una pausa per ripensarsi e ricominciare, dopo l’estate, con slancio ancor maggiore.
Fra l’altro, come curatrici della rubrica, ci eravamo date come obiettivo una pubblicazione tendenzialmente quindicinale ed invece siamo riuscite a pubblicare quasi tutte le settimane.
Nella scelta dei materiali abbiamo cercato di mantenere fede agli obiettivi che c’eravamo date, in sintonia con tutta la Redazione della rivista.

La rubrica voleva essere uno spazio di riflessione e analisi su temi quali il corpo, i diritti sociali e civili, il potere, la politica, la cultura. Temi che hanno a che vedere con il principio di autodeterminazione sul proprio corpo e sulla propria vita e che, al contempo, possono delineare il modello di società a cui tendere.
La scelta dei materiali non è stata casuale perché, come scrivevamo nel presentare la rubrica,  ” i nostri riferimenti teorici si collocano all’interno di quelle tendenze femministe e transfemministe che riconoscono, sul piano analitico e pratico, le intersezione fra le differenti forme di sfruttamento: il genere, la classe, la razza. Noi crediamo che genere, classe, razza  si intersechino in quanto forme storiche e si declinano nei diversi contesti sociali, modellando le singole soggettività e costituendo, seppur con contraddizioni permanenti, uno degli strumenti attraverso cui capire i rapporti di potere.”
Anche in questo caso abbiamo cercato di rispettare i desiderata iniziali.
I riscontri positivi che abbiamo raccolto  hanno confermato la bontà delle nostre scelte editoriali.

La rubrica ha provato altresì a  misurarsi con la dimensione politica, che all’interno dell’odierna fase del sistema capitalista, significa sopratutto fare i conti con gli impetuosi venti di guerra che soffiano sempre più forte in un contesto che vede un’avanzata delle destre  e la mancanza, per il momento, di una forza materiale capace di contrastarne l’egemonia.
Le recenti elezioni europee hanno confermato questo scenario, aumentando incertezze e inquietudini. L’altissimo tasso di astensionismo che, in Italia in particolare, ha riguardato più della metà delle e degli aventi diritto al voto è il segno inequivocabile che la democrazia rappresentativa è sempre più in declino. Per quanto riguarda l’esito elettorale anche se la “marea nera”  non è avanzata come si temeva, essa riesce comunque a rompere , da destra, le maggioranze di governo in Francia (tanto che Macron ha subito  convocato  le elezioni politiche nazionali) e in Germania lasciando immaginare che, in mancanza di reazioni forti, le forze di destra potrebbero ulteriormente consolidarsi e diffondersi. Il solo dato positivo è il fatto che potrebbe essersi rotto “l’asse della guerra” rappresentato proprio dai governi di questi due paesi, con conseguenze però ancora tutte da verificare.
In Italia il governo di destra raccoglie consensi ma al contempo il centro sinistra si rafforza anche grazie a candidature credibili per le loro storie personali o di grande impatto emozionale.

Il progetto nel quale abbiamo creduto, e cioè “Pace, Terra, Dignità non raggiunge il quorum per eleggere deputati. Ne prendiamo atto con rammarico ma ci piace credere che esso ha saputo dare spessore e credibilità alla lotta per la pace e contro la guerra. Una lotta ineludibile che mette in discussioni le fondamenta ideologiche del sistema in cui viviamo proponendo un’alternativa non solo fondata su simboli o slogan. Ora si pone la sfida sul se e sul come continuare questo progetto. Proprio per tutto questo crediamo che la dimensione politica della rubrica sia da mantenere e potenziare.

Ora però per “intersezioni femministe” è tempo di prendersi una pausa.
Avremo così modo di raccogliere il materiale prodotto dall’inizio dell’anno dando vita ad una seconda dispensa,  su immagine della prima, che sappia offrire una visuale completa di quanto pubblicato.
Non solo, la pausa ci consentirà di ragionare su ulteriori sviluppi e nuovi approdi della rubrica, che abbiamo già n mente ma che ad oggi sono ancora in una fase embrionale.

Vogliamo aggiungere un ulteriore aspetto: lavorare insieme per la rubrica ci ha permesso di consolidare la nostra relazione politica, ed anche personale, regalandoci la piacevole sorpresa di una sintonia metodologica e caratteriale che non erano per nulla scontate. Non è un elemento da poco, convinte come siamo che la qualità delle relazioni interpersonali determina, in larghissima parte, la buona riuscita di un percorso collettivo.
Non ci resta che augurarvi ed augurarci, nel limite del possibile, una buona estate con l’impegno e la voglia di ritrovarci a settembre.

Paola Guazzo e Nicoletta Pirotta

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