Dopo il successo della prima edizione, il prossimo fine settimana dal 5 al 7 aprile torna l’unico
Festival di letteratura Working Class internazionale in tutta Europa, che si tiene proprio nel cuore di una vertenza, la più longeva della storia della Repubblica italiana, presso il presidio dell’assemblea permanente del
Collettivo di Fabbrica GKN di Campi Bisenzio, nella Piana toscana, in un territorio industriale, duramente colpito dalla speculazione finanziaria ed edilizia, oltre che dall’alluvione del novembre scorso, dove sfruttamento di ambiente e persone sul lavoro segnano profondamente l’impegno di riscatto proprio in vertenze come quella di GKN o di Mondo Convenienza.
Un evento culturale collettivo nel vivo di un conflitto sociale, diverso dalle consuete kermesse del libro ed unico anche perchè fondato sull’autofinanziamento di 400 persone, che hanno partecipato al crowdfunding, come tiene a specificare la casa editrice
Alegre, nella promozione insieme ad ARCI Firenze della rassegna letteraria, nata nell’ambito della convergenza culturale della lotta operaia.
L’iniziativa si fonda proprio sulla solidarietà attiva di chi pensa che la classe lavoratrice debba raccontare la propria storia per tornare dentro l’immaginario collettivo e diventare più forte nel rivendicare i propri diritti, alzando la voce proprio mentre le istituzioni continuano a tacere sulla soluzione di riconversione in senso ecologico di una fabbrica socialmente integrata; e la proprietà ormai in perenne liquidazione scappa dai confronti sindacali.
Ed è proprio a fronte dell’inettitudine, di un’incapacità conclamata dei padroni dello stabilimento di presentare uno straccio di piano industriale, che nasce la forza del riscatto della classe lavoratrice di riuscire a prospettare un futuro fuori dall’inquadramento subordinato, dalla gerarchia dei rapporti iniqui, che hanno sfilacciato il tessuto produttivo, comprimendo i diritti acquisiti, per perseguire ad ogni costo rendita economica e profitti.
In questa seconda edizione del Festival, sempre diretto da Alberto Prunetti verranno indagati i linguaggi e le geografie della letteratura working class con ospiti da Svezia, Inghilterra, Norvegia, Francia e Spagna, del calibro del danese Nicklas Freisleben Lund, Magnus Nilsson, Wu Ming 4, Sara Farris della Goldsmiths University di Londra, la scrittrice spagnola Layla Martinez, o la cilena Eugenia Prado Bassi, fra gli altri in programma.
Al messaggio di auguri arrivato dal regista britannico Ken Loach, con le congratulazioni ai lavoratori del Collettivo per il “talento dell’immaginazione”, produttrice di beni comuni come la conoscenza e la solidarietà, utili a sfidare il modello esistente e sempre più in crisi; sono seguiti una lunga serie di omaggi dal mondo dell’arte e della cultura: da Elio Germano a Michele Riondino, passando per Piero Pelù e Stefano Massini.
Il Collettivo ci tiene a ribadire che “non siamo qui per intrattenervi”, come scriveva lo studioso di origine working class Mark Fisher, ma per la volontà di scrivere una storia collettiva con la prospettiva di dare spazio anche a chi è nato in case senza libri, dove nessuno ha una stanza tutta per sé. “Vogliamo che l’io, chiuso nelle stanze delle case, esca nelle piazze e diventi un noi. Che si faccia comunità, collettivo, condivisione.” Sabato pomeriggio infatti il festival di letteratura si alterna alla mobilitazione operaia riempiendo in corteo le vie circostanti il presidio campigiano.
Tommaso Chiti