CON TE, contro liberismo e razzismo. Si presenta così La Sinistra, la lista che poggia sul Gue e su Sinistra Europea e che anche noi di transform! italia sosteniamo. La prima uscita è al teatro Quirino di Roma ma già sono molte le assemblee che si vanno svolgendo per l’Italia.
Una lista che sa bene che la battaglia è su due fronti, contro liberismo e razzismo, che sono una spirale perversa che deve essere spezzata.
Spirale è ciò che si intreccia su un altro se stesso. Così fu per la guerra e il terrorismo. Così oggi il liberismo ha alimentato la competizione di tutti contro tutti e poi la paura del penultimo verso l’ultimo.
In questi giorni Salvini ha molto brigato per fare di se stesso e dell’Italia il centro della cosiddetta internazionale sovranista. Così come briga Macron per essere il paladino del liberismo europeo.
Dovrebbero entrambi riandare a vedere gli atti che hanno compiuto e darne conto. C’è una lunga sequela di scelte che hanno costruito questa Europa reale che entrambi i fronti hanno in realtà condiviso.
Si può partire dal Trattato di Maastricht che è stato il padre della svolta liberista contro il modello sociale europeo. In Europa come in Italia lo condivisero quasi tutti. In Parlamento Italiano nel 1992 lo votarono Dc, Pds, Lega e tutti gli altri tranne il Prc (e il Msi).
Passano ventanni e si arriva all’austerity ma questo “fronte ampio” non mostra grandi ripensamenti. Sempre in Parlamento Italiano si arriva addirittura a stravolgere la Costituzione con lo sfregio dell’inserimento di una norma di puro ideologismo liberista come il pareggio di bilancio indicata dal Fiscal Compact. Al voto tutti d’accordo tranne qualche dissidente. La sinistra è stata espunta dal Parlamento, forse non a caso.
Anche in Parlamento Europeo si sono votate le norme chiave della austerity. Sono il six pack, il two pack e poi il Fiscal Compact. Sul six pack, la prima pietra, i socialisti provano a distinguersi votando contro 4 provvedimenti, astenendosi su 1 ma a favore di un sesto che è quello sul monitoraggio e la correzione dei bilanci nazionali che appare il più cogente. Fanno “peggio” i verdi che votano a favore di 3 si astengono su uno e si oppongono a 2. Intanto la Lega si astiene su tutto mentre quelli che oggi sono i sovranisti più corteggiati da Salvini e cioè gli Ungheresi di Orban e i polacchi del Pis votano addirittura a favore.
Ma già col successivo two pack i socialisti votano a favore insieme a popolari, liberali e verdi. E lo stesso accade per la risoluzione che apprezza il Fiscal Compact che essendo intergovernativo non si vota in PE. La Lega sul Fiscal Compact vota contro a Bruxelles e Roma ma visto che vota a favore del pareggio di bilancio in Costituzione che ne è la conseguenza la differenziazione appare un giro di valzer.
La spirale è appunto come un susseguirsi di giri di valzer. Piace ad entrambi i danzatori che si dica che il prossimo voto sarà un corpo a corpo, un testa a testa tra liberisti e populisti. Peccato che i sondaggi pubblicati dal PE dicano che l’attuale maggioranza conta su 404 voti mentre i populisti sono confinati a 140.
Conviene non parlare di quei 52 seggi che la sinistra rosso verde del Gue ha in Parlamento e che non hanno fatto giri di valzer ma solo manifestazioni partecipando alle lotte.
Non sono poca cosa, anzi. Sono uno dei gruppi principali e storici del PE che ha avuto la capacità di unire tutte le forze antagoniste europee. E al cuore del Gue c’è il Partito della Sinistra Europea che a sua volta unisce partiti importanti. Insieme vanno da Tsipras a Unidos Podemos a Bloco de Isquierda e Pcp per citare chi sta in area di governo senza nulla togliere a chi lotta all’opposizione.
Sta a noi Sinistra dall’Italia essere il NOI che sta con te, nel Gue in Parlamento Europeo.