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Minniti o della transizione militar-digitale

di Roberto
Rosso

La nomina di Minniti alla presidenza della fondazione Med-or, creata dalla società Leonardo (ex-Finmeccanica) ha suscitato una ridda di reazioni per il profilo del nominato. Il suo curriculum1 ne fa un politico ‘esperto’ di sicurezza, intelligence, analisi strategica e modelli di difesa.

Il suo passaggio dalla politica all’impresa, contestualmente si dimette da deputato, appartiene al fenomeno delle porte girevoli che di cui abbiamo visto esempi più o meno illustri col governo Draghi e nella politica italiana. Tuttavia in questo caso sarebbe improprio tirare una linea netta tra la politica, il governo della nazione ed il mondo dell’impresa, non tanto per una generica considerazione sulla composizione delle classi dirigenti, ma per il ruolo specifico di Leonardo nella definizione delle strategie dello Stato italiano nei rapporti internazionali. Leonardo, principale industria del settore militare in Italia2, costruisce una rete di rapporti internazionale con le sue forniture. Un ruolo paragonabile a quello che nel settore energetico gioca l’ENI, ruolo che giocò sin dalla sua nascita in conflitto con le politiche delle ’sette sorelle’ sino al sabotaggio dell’aereo su cui viaggiava il fondatore Enrico Mattei.

Cuore tecnologico e strumento di penetrazione nel mercato globale

La fondazione che Minniti va a presiedere è una nuova creatura, quindi le informazioni che se ne hanno sono quelle di un comunicato stampa3, che ne rivela tuttavia le ambizioni e l’ampio raggio d’azione: “Med-Or vuole essere un soggetto nuovo nel suo genere, globale e collaborativo. La fondazione, infatti, nasce per unire le competenze e le capacità dell’industria con il mondo accademico per lo sviluppo del partenariato geo-economico e socio-culturale con i Paesi del Mediterraneo allargato, dell’Africa Sub-sahariana, del Medio Oriente e dell’Estremo Oriente con l’obiettivo di porre le basi per uno sviluppo sostenibile ed integrato, nel rispetto delle specificità di ciascuno, legato a partnership strategiche di lungo periodo che, attraverso investimenti e sinergie industriali permetta all’Italia di esprimere il meglio delle proprie competenze. (…) Med-Or permetterà in particolare di consolidare le relazioni con gli stakeholder dei Paesi di interesse, al fine di qualificare Leonardo come un partner tecnologico innovativo nei settori dell’Aerospazio, della Difesa e della Sicurezza (Ad&S), secondo le linee-guida strategiche coerenti con la vision BeTomorrow2030.”

Nella dichiarazione sulla strategia ‘BeTomorrow20230‘4 in grado di coordinare la rete dei soggetti da coinvolgere nell’operazione.

Operazione destinata a veicolare non solo prodotti, ma tutti quei servizi necessari ad implementare l’uso di dispositivi ad alta composizione tecnologica, parliamo non solo della ‘parte intelligente’ dei sistemi d’arma, ma anche dei sistemi di sicurezza e di intelligence necessari a proteggere sia le strutture militari che ad esercitare il controllo nella vita sociale5. Le tecnologie digitali garantiscono il funzionamento di sistemi a rete che integrano nodi i quali incorporano il massimo di capacità di auto-regolazione, nei limiti della propria funzione e dei vincoli imposti dal sistema.

Nella presentazione del laboratorio aziendale di Intelligenza Artificiale di Leonardo si legge “Il nuovo laboratorio di Intelligenza Artificiale di Leonardo dedicato al controllo di sistemi per la sorveglianza, delle infrastrutture, del trasporto urbano, delle condizioni meteorologiche, della sicurezza urbana e di molto altro ancora.” e si evidenzia” Nel nuovo laboratorio di Intelligenza Artificiale di Leonardo è presente una innovativa piattaforma dotata, oltre che di sistemi per la sorveglianza e la sicurezza, anche di algoritmi di riconoscimento facciale, di rilevazione, classificazione, conteggio e di re-identificazione di centinaia di classi di oggetti diversi.”

L’ambizione sembra essere quella di colonizzare i paesi più arretrati e di stringere accordi di collaborazione con i paesi più avanzati come la Cina, Marco Polo risale lungo la via della seta. La Cina è all’avanguardia nelle tecnologie di Intelligenza Artificiale e Machine Learning, nella produzione di sistemi di controllo sociale, a partire dal riconoscimento facciale. I regimi autoritari dei ricchi paesi del golfo, costituiscono senz’altro un mercato ricco di potenzialità. Basta prendere in considerazione la classifica ad oggi dei principali paesi clienti di Leonardo.

Il contesto: le guerre stellari tra Cina e USA in campo tecnologico

Il contesto, dicevamo, è quello di uno scontro stellare tra Cina e Stati Uniti la cui posta in gioco è il primato economico e tecnologico nei prossimi decenni. Biden lancia una alleanza ‘democratica e tecnologica’ per arginare l’avanzata della Cina in campo tecnologico6, con un approccio modulare che prevede diversi raggruppamenti a seconda dell’ obiettivo, della filiera produttiva globale da implementare. La Cina prevede un investimento di 1.400 miliardi di dollari entro il 2025 in infrastrutture tecnologiche. Biden annuncia una ristrutturazione complessive delle filiere di produzione , delle catene logistiche, per l’approvvigionamento di semiconduttori, farmaceutici, terre rare e batterie ad alta capacità, come parte di un piano che prevede la spesa di 2.000 miliardi di dollari in nuove infrastrutture7. È in questa trama di alleanze e conflitti -di cui volente o nolente saremo costretti a parlare a lungo- che si avventura Minniti con la fondazione Med-Or per conto di Leonardo con la sua rete di cooperazione istituzionale, accademica e d’impresa.

Alleanza atlantica e frammenti europei

Il contesto atlantico di cui ha parlato Draghi, pur rivitalizzato da Biden, è subordinato allo scontro tra Cina ed USA, mentre in quello europeo, dove si spera nella ripresa indotta dal Next Generation EU, si vive più di contraddizioni tra sotto-alleanze di paesi, tentativi di egemonie, conflitti tra livelli istituzionali diversi e meno di cooperazione unitaria.

Il tentativo di costruire un sistema europeo di collaborazione militare, la Permanent Structured Cooperation (PESCO) istituita nel 20178, si basa ancora una volta sulla collaborazione tra i singoli stati e non costruisce un vero orizzonte europeo, non ha quindi il valore e la forza di una alleanza come la NATO. I progetti avviati nel suo quadro hanno spesso un futuro incerto e soprattutto non costituiscono un sistema integrato9. La coesione della NATO prevale sulla capacità di collaborazione tra le strategie politiche ed i sistemi produttivi dei diversi paesi. La Nato e l’Unione Europea sono due entità coinvolte in un processo continuo di reciproco adattamento10, in un rapporto nel quale i progetti di cooperazione inter-istituzionale non hanno mai raggiunto i risultati previsti o sperati ed in cui sembra prevalere la funzione della NATO rispetto alle divisioni del quadro politico europeo.

Di particolare importanza nello sviluppo dell’industria militare europeo dovrebbe essere il progetto definito come Future Combat Air System (FCAS)11, i cui prodromi risalgono al 2001 per lo sviluppo di un nuovo aereo da combattimento il cui dispiegamento dovrebbe realizzarsi nel 2040. Non si tratta di una singola piattaforma di combattimento aereo, ma di un sistema a rete che coordina diversi sistemi esistenti e nuove piattaforme12 come Eurodrone e NGWS. Consiste quindi di un nuovo caccia il Next Generation Fighter (NGF) assieme agli Unmanned Aerial Vehicles (UAVs) conosciuti come Remote Carriers (RCS), vale a dire velivoli guidati in remoto, il tutto connesso da un sistema ben protetto di scambio dati, il cosiddetto Air Combat Cloud (ACC). Il progetto nasce come collaborazione franco-tedesca cui si è aggiunta la Spagna e vive tutte le difficoltà dovute alla sua complessità ed alle differenti strategie delle industrie dei paesi coinvolti.

È evidente l’importanza del progetto per le tecnologie abilitanti che lo compongono e la sua centralità per la costruzione della autonomia dell’industria militare e dei sistemi di difesa dei paesi europei dagli USA. Leonardo è assente dal progetto almeno come protagonista principale -si dovrebbe approfondire la composizione delle filiere di sub-fornitura- mentre si proietta con Med-Or nei mercati extra-europei.; è presente in alcuni progetti PESCO.

Abbiamo cercato di collocare la missione di Minniti e Med-Or nel contesto delle problematiche strategico-militari ed economiche in cui si dovrà avventurare con una sua specifica funzione. Intanto noi ne ricaviamo la necessità di una attenzione continua -assieme a una strumentazione deguata a condurne l’analisi-sul sistema militare-industriale (secondo la definizione del generale e presidente Eisenhower che della materia se ne intendeva) per il ruolo che gioca nell’attuale modello di sviluppo e nelle sue trasformazioni, nelle contraddizioni e nei conflitti sul piano globale. Non solo, se ne scopre anche il ruolo che gioca oggi nello specifico del sistema produttivo italiano, nelle sue prospettive di sviluppo.

Se il Recovery, Plan da prodursi entro aprile, dovrà investire in modo prioritario sullo sviluppo delle tecnologie digitali, sulla difesa dell’ambiente e la riduzione delle emissioni climalteranti, la ‘questione militare’ ne costituisce un tema ineludibile. Il buon Minniti svolge una funzione analoga a quella dei due ministri Colao e Cingolani, internamente al governo nel governo istituito da Draghi sotto la direzione sua di Daniele Franco (ministro dell’economia), la questione militare come quella energetica sono legate allo sviluppo delle tecnologie digitali ed ambientali. Al contributo alle emissioni climalteranti del settore militare è dedicato lo studio Under the radar, commissionato dal gruppo parlamentare della Sinistra Europea di cui parla in questo numero l’articolo di Gregorio Piccin, cui è allegato il rapporto. Abbiamo realizzato un primo contributo nell’analisi della ‘questione militare’ a cui dare un seguito, ampliando di molto il campo della ricerca.

 

  1. Negli anni Novanta, durante il governo D’Alema, ebbe un ruolo decisivo – come racconta lui stesso nel suo libro Sicurezza è libertà – per cacciare dall’Italia il leader curdo Abdullah Öcalan, che da allora sconta l’ergastolo in Turchia per motivi politici in regime di isolamento sull’isola di İmralı. Nel 2009, insieme a Francesco Cossiga e al braccio destro di Berlusconi Gianni Letta, fondò la Fondazione Icsa (Intelligence Culture and Strategic Analysis) luogo di analisi di quanto riguarda la sicurezza nazionale interna ed esterna, dell’evoluzione dei modelli di difesa militare e di intelligence nazionale. Da Ministro degli Interni del governo Gentiloni ha siglato gli accordi con la Libia contribuendo alla detenzione dei migranti in quelli ormai noti come “lager libici”.[]
  2. è attiva nel settore dell’aerospazio e della cybersecurity e che esporta per 5,17 miliardi di euro. Primo acquirente di Leonardo è l’Egitto (commesse per 872 milioni di euro). Seguono Turkmenistan (446 milioni di euro), Arabia Saudita, Turchia, Thailandia, Marocco, Israele, India, Nigeria e Pakistan.[]
  3. https://www.adnkronos.com/leonardo-nasce-fondazione-med-or-minniti-alla-guida_53DbRArKuW4oZDxNiIdoLq[]
  4. https://www.leonardocompany.com/en/about-us/strategy.)) si afferma di voler contribuire alla sovranità tecnologica dei Paesi a cui fornisce i propri prodotti, mettendoli in grado di usufruire dei vantaggi offerti dalla trasformazione digitale. In buona sostanza nel mercato mondiale delle tecnologie digitali l’Italia si presenta con la filiera militare, nella più totale assenza di una strategia industriale nazionale degna di questo nome, dove -vale la pena ripeterlo- il digitale non costituisce solo una filiera specifica, ma un complesso di tecnologie che pervade l’insieme del sistema sociale e produttivo ed ha una funzione abilitante per le altre tecnologie. La fondazione Med-Or è il prodotto  delle arretratezze e della composizione del capitalismo italiano e nasce in funzione della sua proiezione internazionale. La sua funzione quindi è tuttaltro che secondaria, costituisce uno strumento attivo di politica industriale, mentre esercita ‘in prima persona’ una funzione attiva nella collocazione internazionale dell’Italia: il contesto è quello della collocazione europea ed atlantica del paese, così come descritta e rivendicata dal primo ministro Draghi, contesto nel quale è aspra la competizione tra i diversi paesi, tra alleanze settoriali o politiche.

    Leonardo, col suo sistema di produzione di tecnologie digitali, che costituiscono il sistema nervoso dei suoi prodotti e servizi, giocherà un ruolo insostituibile nella transizione digitale del paese a cui sovrintende il ministro della ‘Innovazione tecnologica e della transizione digitale’ Colao, il tutto compreso entro quel processo di trasformazione digitale che il ‘recovery plan’ dovrebbe avviare.

    La proiezione internazionale è piuttosto ambiziosa: Africa, Medio ed Estremo Oriente, attraversando le principali aree di crisi del pianeta, dovendo fare i conti con la concorrenza, sul piano delle tecnologie con le potenze asiatiche di Cina, India e Giappone, agendo all’interno dello confronto/scontro globale tra Cina e Stati Uniti.

    Per coincidenza e forse per qualcosa di più, la funzione strategica che assume la fondazione presieduta da Minniti, ne fa uno strumento utile all’attuazione delle linee d’azione di Draghi – che si espliciteranno nella versione riveduta e corretta del ‘Recovery plan’ – gestite dalla cerchia ristretta di governo nel governo: abbiamo già rimarcato l’incrocio col ministero presieduto da Colao.

    L’altra filiera che concorre alla collocazione internazionale del paese – ed è centrale nella riconversione dell’intero sistema produttivo – è quella energetica, le cui politiche sono passate sotto il controllo del ministro della ‘Transizione Ecologica’, dove l’ENI gioca un ruolo centrale all’interno del Paese e nella definizione dei suoi interessi globali: una fase di effettiva transizione delle filiere energetiche a livello globale, richiede la definizione di una strategia nazionale complessiva in termini di produzione e consumo parte del governo, intervenendo sul ruolo che giocano ENI e SNAM, così come ENEL e TERNA .

    L’ambizione è quella di fare di Med-Or la cabina di regia della penetrazione economica, tecnologica e diplomatica nelle aree sui si proietterà la sua azione; allo scopo è stata costituita una sorta di cabina regia((“Una cabina di energia propositiva insomma che consentirà di unire i tratti geo-economici e culturali più diversi senza assumere una postura didascalica o d’indirizzo. La cabina, composta da eccellenze del mondo politico-istituzionale, industriale ed accademico permetterà la sinergia tra tutte le iniziative geo-economiche e culturali…”[]

  5. https://www.leonardocompany.com/it/news-and-stories-detail/-/detail/the-intelligent-security.[]
  6. https://www.wsj.com/articles/u-s-enlists-allies-to-counter-chinas-technology-push-11614524400.[]
  7. https://www.bloomberg.com/news/articles/2021-03-01/biden-putting-tech-not-troops-at-center-of-u-s-china-strategy.[]
  8. https://pesco.europa.eu/.[]
  9. http://www.bruxelles2.eu/2020/05/the-half-failure-of-permanent-structured-cooperation-is-looming-v2/?lang=en https://www.egmontinstitute.be/give-us-the-real-pesco-please-2/.[]
  10. https://www.egmontinstitute.be/for-a-new-nato-eu-bargain/ https://www.egmontinstitute.be/content/uploads/2021/02/SPB138.pdf?type=pdf []
  11. https://www.swp-berlin.org/10.18449/2021C02/.[]
  12. https://www.airbus.com/newsroom/stories/Manned-Unmanned-Teaming-and-Remote-Carriers-transcending-individual-assets-capabilities.html.[]
digitale, industria militare, Minniti
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