È viva la memoria di Walter Rossi ucciso il 30 settembre 1977 mentre volantinava, è viva sia in chi lo rimpiange e sia in chi persevera nel tentativo di annichilirne il senso, distruggendone periodicamente il monumento, il ricordo tangibile.
In quegli anni fu condotta nei modi più diversi una guerra contro la partecipazione, la mobilitazione collettiva e la speranza in un cambiamento che era possibile, palpabile, quotidiano. Walter Rossi fu una vittima della reazione più feroce contro un reale processo di cambiamento e liberazione. Walter Rossi volantinava, militava, lottava: faceva parte di coloro a cui andava negata partecipazione e capacità di trasformare la realtà.
Il ricordo di Walter Rossi è un saldo appiglio per la memoria in questa Roma oppressa in cui una campagna elettorale miserabile ignora la dimensione civile e sociale della rappresentanza e la riduce al consumo di opinioni, alla fantasia di risibili soluzioni di facciata, alla dimensione corporativa, e infine alla continuità dei gruppi di potere che la governano nei fatti.