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Mai con le destre in Europa? Immigrazione, revisionismo storico, guerre sono fatti che dicono altro

di Pasqualina
Napoletano

Questo il messaggio che i Socialisti Europei hanno voluto inviare dalla conferenza ad alto livello tenutasi il 4 maggio che si è conclusa con la “Dichiarazione di democrazia di Berlino”.
La preoccupazione dell’avanzata elettorale delle destre estreme nelle prossime elezioni europee di giugno è tale da aver indotto i socialisti europei ad inviare un messaggio, soprattutto rivolto al Partito Popolare Europeo, e cioè quello che i socialisti non parteciperanno ad alcuna maggioranza politica che comprenda i gruppi ECR (Conservatori e Riformisti Europei di Giorgia Meloni) e ID (Identità e Democrazia di Matteo Salvini).
Questo argine rischia di essere debole e tardivo perché le politiche dei socialisti europei non si sono distinte in questi anni al punto di non aver bisogno di alcuna precisazione circa le future alleanze.

Il Pacchetto Migrazione e asilo approvato recentemente a larga maggioranza, pur nella divisione di quasi tutti i gruppi parlamentari europei, ha visto il sostegno di Fratelli d’Italia a ben sette provvedimenti su dieci tanto da meritare un encomio da parte del PPE e, seppure il Partito Democratico si è astenuto sulla gran parte dei provvedimenti, i Socialisti Europei non hanno fatto altrettanto tanto che il Cancelliere Scholz ha salutato con trionfalismo l’intero pacchetto, mentre l’ineffabile Ursula von der Leyen arruolava il Libano tra i Paesi disposti a fare da carcerieri ai richiedenti asilo.

Che dire, poi, di quella risoluzione del 2019 “Importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa” in cui, accomunando i totalitarismi si attenua, fino a banalizzarla, la condanna del nazismo e del fascismo, omettendo e distorcendo la storia del ‘900 a questo fine?
Quella risoluzione, che costituisce un tentativo di rifondare i valori alla base della stessa Unione, viene utilizzata a man bassa dalle destre e fu approvata a larghissima maggioranza dal Parlamento europeo, compresi i socialisti e in quell’occasione il PD non si dissociò se non con il voto contrario di un paio di deputati.
La cosa più grave è che il testo fu negoziato da Socialisti, Popolari e Liberali con il gruppo ECR da cui oggi, tardivamente, si prendono le distanze.

Quanto alla dichiarazione di Berlino che costituisce il manifesto elettorale dei Socialisti Europei è impressionante che la guerra/le guerre non vengano mai citate e che all’ultimo punto si dica unicamente: “sosteniamo il diritto internazionale e ci opponiamo con forza all’invasione russa”.
C’è da chiedere loro: ma in che mondo vivete?
Se questo costituisce l’argine alle destre c’è da essere veramente preoccupati.

Pasqualina Napoletano

Qui il link all’articolo pubblicato da Transform il 27 novembre 2019 Più che memoria si tratta di propaganda

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