Pubblichiamo la lettera inviata da mezzo milione di cittadini tedeschi al cancelliere Scholtz, tradotta da David Colantoni in italiano e presente su you-ng.it nell’articolo Basta armi all’Ucraina. –
Caro Cancelliere,
apprezziamo che finora abbiate considerato i rischi con tanta attenzione: il rischio che la guerra si estenda all’interno dell’Ucraina; il rischio di espansione in tutta Europa; sì, il rischio di una terza guerra mondiale. Ci auguriamo quindi che ricorderete la vostra posizione originaria e che non forniate più armi pesanti all’Ucraina, né direttamente né indirettamente. Al contrario, vi esortiamo a fare tutto il possibile per garantire che un cessate il fuoco possa essere raggiunto il prima possibile; un compromesso che entrambe le parti possono accettare.
Condividiamo il verdetto sull’aggressione russa come violazione della norma fondamentale del diritto internazionale. Condividiamo anche la convinzione che vi sia un fondamentale dovere politico e morale di non indietreggiare di fronte alla violenza aggressiva senza resistenza. Ma tutto ciò che se ne può ricavare ha i suoi limiti in altri imperativi dell’etica politica.
Siamo convinti che due di queste linee di demarcazione siano ormai state raggiunte: in primo luogo, il divieto categorico di accettare un rischio manifesto che questa guerra degeneri in un conflitto nucleare. La consegna di grandi quantità di armi pesanti, tuttavia, potrebbe rendere la Germania stessa parte in guerra. Un contrattacco russo potrebbe quindi innescare la richiesta di assistenza ai sensi del trattato NATO e con essa il pericolo immediato di una guerra mondiale. La seconda linea di demarcazione è il livello di distruzione e sofferenza umana tra i civili ucraini. Anche la legittima resistenza a un aggressore è a un certo punto in una sproporzione intollerabile.
Mettiamo in guardia contro un duplice errore: in primo luogo, che la responsabilità per il rischio di un’escalation di un conflitto nucleare ricade esclusivamente sull’aggressore originario e non anche su coloro che gli forniscono apertamente un motivo per un’eventuale azione criminale. E d’altra parte, che la decisione sulla responsabilità morale degli ulteriori “costi” in vite umane tra la popolazione civile ucraina ricade esclusivamente nella competenza del loro governo. Le norme moralmente vincolanti sono di natura universale.
L’escalation degli armamenti in corso potrebbe essere l’inizio di una corsa agli armamenti globale con conseguenze catastrofiche, non da ultimo per la salute globale e il cambiamento climatico. Nonostante tutte le differenze, è importante lottare per la pace mondiale. L’approccio europeo della diversità condivisa è un modello per questo.
Caro Cancelliere, siamo convinti che il Primo Ministro tedesco possa dare un contributo decisivo a una soluzione che resista al giudizio della storia. Non solo in considerazione del nostro attuale potere (economico), ma anche in considerazione della nostra responsabilità storica – e nella speranza di un futuro pacifico insieme.
Speriamo e contiamo su di voi!
Cordiali saluti
I PRIMI FIRMATARI
Andreas Dresen, regista
Lars Eidinger, attore
Dr. Svenja Flaßpöhler, filosofa
Prof. Dr. Elisa Hoven, avvocato penalista
Alexander Kluge, intellettuale
Heinz Mack, scultrice
Gisela Marx, produttore cinematografico
Prof. Dr. Reinhard Merkel, avvocato penalista e filosofo del diritto
Prof. Dr. Wolfgang Merkel, politologo
Reinhard Mey, musicista
Dieter Nuhr, cabarettista
Gerhard Polt, cabarettista
Helke Sander, regista
HA Schult, artista
Alice Schwarzer, giornalista
Robert Seethaler, scrittore
Edgar Selge, attore
Antje Vollmer, teologa e politica verde
Franziska Walser, attrice
Martin Walser, scrittore
Prof. Dr. Peter Weibel, teorico dell’arte e dei media
Christoph, Karl e Michael Well, musicisti
Prof. Dr. Harald Welzer, psicologo sociale
Ranga Yogeshwar, giornalista scientifico
Juli Zeh, scrittore
Prof. Dr. Siegfried Zielinski, teorico dei media