Come transform! italia vogliamo tenere aperto un focus sull’agricoltura, ed in particolare sulle politiche e le decisioni che vengono prese a livello nazionale ed europeo riguardo a questo importante settore economico.
Riteniamo, infatti, che le scelte nazionali ed europee sul futuro dell’agricoltura rappresentino la cartina al tornasole su cui poter valutare la reale o meno volontà politica di costruire un’economia sostenibile e, come oggi si dice, resiliente. Ossia costruire un’agricoltura e filiere agroalimentari che siano in grado di produrre cibo sano con un basso consumo idrico ed energetico, climaticamente intelligente, rispettose delle persone che vi lavorano – siano esse imprenditori agricoli o braccianti, italiani o migranti -, della fertilità del suolo, della biodiversità, del benessere degli animali.
Un’agricoltura sostenibile, il più possibile di prossimità, che sappia produrre cibo sano con un buon rapporto qualità prezzo, mantenendo il presidio dei territori rurali, facendo crescere le comunità locali e valorizzando anche quelle migliaia di piccoli e medi agricoltori non intensivi e trasformatori artigianali “resistenti” che in Italia e in Europa ancora producono cibo di qualità non standardizzabile e pertanto escluso dai circuiti distributivi della Grande Distribuzione Organizzata.
Un modello di agricoltura che valorizza soggetti, metodi e tecniche produttive, saperi tradizionali ed innovativi, produzioni e consumi sostenibili, e che sia in grado di abilitare processi trasformativi incentrati sul benessere delle persone, dei produttori, delle comunità e dei territori.
A questo proposito, è bene ricordare che l’Italia possiede un enorme patrimonio di agrobiodiversità e di saperi agronomici che fanno leva su 8 mila microclimi e un’infinità di situazioni pedologiche specifiche in ogni territorio. Siamo, quindi, un Paese che può mettere in campo una proposta originale di agricoltura sostenibile, ma servono politiche intelligenti che siano in grado di accompagnare questo percorso.
E’ con questo sguardo e con l’auspicio di tenere aperto il dibattito su questi temi che in questo numero ospitiamo gli articoli di due autorevoli esponenti del mondo agricolo italiano:
– Vincenzo Vizioli, presidente della Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica- Firab ed ex presidente dell’Associazione Italiana di Agricoltura Biologica – AIAB: Agricoltura biologica, Commissione Europea, PAC e PNRR
– Alfonso Pascale, ex dirigente nazionale della CIA e fondatore della Rete delle Fattorie Sociali: Fame zero con l’agricoltura conservativa e tecnologica
Buona lettura!