Remo Bassini, autore del romanzo, La suora uscito nella collana Le vespe di Golem edizioni è stato operaio, portiere di notte in un albergo, giornalista e poi direttore del bisettimanale La Sesia di Vercelli, accompagnando una parte del suo percorso lavorativo con l’impegno di conseguire una laurea in Lettere.
Uno studente lavoratore negli anni della fabbrica con i turni di notte e non si può riconoscere che Remo non si sia dato da fare per guadagnarsi pane e toma come si direbbe in Piemonte.
So che Remo, che è un amico, perdonerà questa divagazione, lui che è toscano ma ha vissuto quasi tutta la sua vita in Piemonte e in Piemonte ha scelto ancora una volta di ambientare questa storia come altre precedenti.
Ecco un noir di casa nostra che rappresenta la provincia italiana, con tutte le sue contraddizioni, le sue perfidie e il suo perbenismo piccolo borghese.
È Romolo Strozzi il protagonista, un uomo in fuga. In fuga da che? Da se stesso potremmo dire.
Ha abbandonato la sua terra d’origine, la Puglia, l’insegnamento, per insediarsi tra i monti della Val Sesia.
Romolo Strozzi in Val Sesia scopre un altro mondo, una nuova vita. Un sangue caldo come gli abitanti del Sud non fa fatica a ambientarsi in una realtà che poco prima era per lui così distante e non avrebbe mai immaginato.
Squattrinato, s’inventa un mestiere per tirare a campare: trafficante di formaggi d’alpeggio, burro e altri prodotti della valle. Prodotti acquistati direttamente dai pastori e rivenduti in città.
La sua vita è segnata da un’ossessione amorosa. Lei è Nora, una donna che conobbe un giorno a Orta, davanti al lago.
Non sapeva che Nora stava per prendere i voti e diventare suora di clausura nell’isola di San Giulio.
La copertina del libro, infatti ritrae un acquerello della Mater Ecclesiae, la famosa abazia benedettina di clausura femminile dell’isola di Orta San Giulio, idealmente il luogo dove Nora alias Suor Beatrice si trova rinchiusa.
Quando Nora lo chiama è nel frattempo diventata Suor Beatrice e ha bisogno del suo aiuto: la madre, ottantunenne, ha ucciso un’altra donna, investendola volontariamente e riconoscendo immediatamente la sua colpevolezza.
Dopo il fatto si rifiuta di spiegare il motivo per cui ha commesso l’omicidio.
Ci sarà pur una ragione che ha guidato questo gesto? Resta un mistero perché il caso viene immediatamente chiuso e il processo, dopo ventinove giorni dal fatto, riconosce la donna, reo confessa, colpevole, condannandola a scontare la pena presso la struttura carceraria di Vercelli.
Nora, dalla clausura di Orta chiederà a Romolo di indagare per venire alla luce del caso e lui accetterà senza esitare, perché sente quanto dolore c’è in quella donna che nasconde i suoi veri sentimenti dietro una tonaca.
Però non sarà facile, ci troviamo in pieno lockdown e lui a Vercelli non conosce nessuno.
Ciò nonostante, con il suo impegno, la sua caparbietà, sorretto dal sentimento che nutre per Nora che non si è ancora spento, riuscirà a scavare e a portare a galla una storia drammatica ambientata nel 1945, gli ultimi mesi della guerra.
Si scoprirà, riga dopo riga, che Nora nasconde luci ed ombre nella sua personalità.
Il mistero si scioglie piano piano e procede, come credo sia volontà dell’autore, tenendo il lettore con il fiato sospeso fino all’ultimo.
La scrittura non lascia nulla a caso. Non si perde. Resta sull’attenti. Pronta. Non rimangono punti in sospeso. Incognite. Tutto si svela poco a poco lasciando un finale sorprendente.
Un noir di casa nostra perché rappresenta la provincia italiana e Remo Bassini non è nuovo a fare della provincia un territorio da esplorare, da scoprire e vado oltre, da far conoscere nei suoi aspetti più biechi, un mondo piccolo borghese trappola di una mentalità rigida, a tratti ottusa, che i suoi numerosi difetti ma anche con tantissimi pregi.
Un bel noir nostrano sulle immagini suggestive del paesaggio mozzafiato del lago d’Orta.
Giorgio Bona