Martedì 22 giugno alle ore 18.00 per la redazione di transform! italia Riccardo Rifici e Alessandro Scassellati Sforzolini introdurranno e modereranno un incontro in diretta sulla pagina facebook “transform italia” dal titolo
“La questione agricola. Quali problemi abbiamo di fronte?”
La registrazione del dibattito sarà disponibile poche ore dopo la sua conclusione sul nostro canale youtube .
A oggi dobbiamo rimandare l’elenco dei partecipanti che comunque saranno numerosi e qualificati e che troverete presto su transform italia.
Vi proponiamo in sintesi il filo conduttore degli argomenti:
A fronte di questi i problemi:
- dar da mangiare a 10 miliardi di persone
- preservare la salute umana
- Preservare l’ambiente e, in particolare, la biodiversità e la qualità/fertilità dei suoli
- garantire equità e giustizia sociale
Qualche tempo fa la FAO disse che per il 2050 servono 1 miliardo di tonnellate di cereali e 200 milioni di tonnellate di carne in più. È proprio così?
Questi sono i dati di fatto:
- Oggi al mondo ci sono circa 850 milioni di persone denutrite, circa 2 miliardi di persone con problemi di obesità (la maggioranza di questi sono poveri) e circa un terzo del cibo globale viene sprecato (prima o dopo essere arrivato alla tavola).
- La produzione di cibo è responsabile del 30% delle emissioni di gas climalteranti, utilizza il 40% della terra e consuma il 70% dell’acqua dolce.
- Nel prossimo decennio una decina di città (dell’Asia e dell’Africa) si aggiungeranno alle megalopoli oggi esistenti, soprattutto a causa dell’emigrazione dalle campagne.
- La qualità dei suoli è in peggioramento, mettendone in discussione la produttività.
A fronte di ciò, oggi si discute di una agricoltura più moderna, più conservativa, di che si tratta? Di una agricoltura più industrializzata? Più tecnologica? Più naturale?
Insomma, quale agricoltura per dare risposte ai problemi che abbiamo di fronte?
Su questi temi oggi sembra essersi aperto uno scontro più aspro che nel passato. In particolare sembra emergere una posizione che tende a bloccare l’agricoltura biologica a un settore nicchia:
- quando va bene descrivendola come una pratica apprezzabile, ma troppo cara ed inefficiente,
- quando va male come una pratica esoterica.
1 Commento. Nuovo commento
Sono agricoltore , piccolo, non reggiamo più, siamo schiacciati tra tasse, contributi, spese vive troppo alte, prezzi di vendita bassi.
Occorrerebbe certamente un ritorno ad un lavoro a misura d’uomo e più conservativo dell’ambiente ma questo va coniugato col poter vivere.
Non ce la faremo mai