Oggi è una giornata nera per l’UE. Il Patto sulla migrazione e l’asilo appena concluso segna la morte del diritto individuale all’asilo in Europa. Questo, il più grande attacco ai diritti di asilo e di migrazione europei da quando l’UE è stata fondata, è un assegno in bianco per la sospensione di praticamente tutti i diritti delle persone in cerca di protezione e una carta bianca per le autorità per effettuare respingimenti violenti. – Gruppo Parlamentare The Left
In vista delle elezioni europee della primavera 2024, l’Unione Europea ha annunciato una svolta nei negoziati tra Parlamento, Commissione e Consiglio sulla riforma dell’asilo. Il sistema di asilo nell’UE viene riformato radicalmente, inasprendo i requisiti di accoglienza. Il piano è quello di trattare in modo molto più duro e stringente le persone provenienti da Paesi considerati relativamente sicuri. Fino a quando non verrà presa una decisione sulla loro richiesta di asilo, dovrebbero poter essere ospitati in campi di detenzione in condizioni simili a quelle carcerarie. Inoltre, i richiedenti asilo respinti dovrebbero poter essere deportati più facilmente verso paesi terzi considerati sicuri.
I governi dei nazional-populisti di destra e centro-destra, che seminano e cavalcano la paura dello straniero (xenofobia) e l’odio del prossimo e attaccano l’universalità e l’uguaglianza dei diritti, costruiscono muri ai confini, cercano di delocalizzare il trattamento dell’asilo in Paesi terzi (in Ruanda e Albania), attuano i respingimenti in mare e in terra, passano leggi sempre più restrittive, draconiane, classiste (i ricchi possono sempre comprare un “passaporto d’oro”) e razziste contro i migranti regolari, clandestini ed “illegali” (che prevedono carcerazione e/o deportazione, introducono quote, riducono l’accesso alle prestazioni socio-sanitarie per gli stranieri, inaspriscono le regole per gli studenti stranieri, rendono più difficile per i figli di stranieri nati nel Paese diventare cittadini e stabiliscono che i cittadini con doppia cittadinanza condannati per reati gravi possono perdere la cittadinanza del Paese.
Tutte misure (molte delle quali probabilmente incostituzionali) contenute nella nuova legge sull’immigrazione approvata in Francia dai macronisti e le destre dei repubblicani e lepenisti in questi giorni. Non stupisce che Marine Le Pen abbia detto che il suo partito avrebbe votato a favore della legge, definendola una “vittoria ideologica” perché afferma la nozione della “preferenza nazionale” in cui i benefici sociali e gli alloggi dovrebbero essere “prima per i francesi”. Da notare che la legge voluta dal governo Borne contiene anche misure come la regolarizzazione dei lavoratori privi di documenti in settori con carenza di manodopera (quelli che stanno in piedi solo grazie a bassi salari e lavoratori migranti), tra cui l’edilizia, i settori sanitario e assistenziale, nonché gli hotel e i ristoranti.
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