Il testo della direttiva sulla violenza di genere deciso il giorno 6 febbraio dal Consiglio europeo è inaccettabile. Non hanno ascoltato la voce dei Centri Antiviolenza e di decine di migliaia di persone.
Questa direttiva fa arretrare i diritti delle donne e ostacola ancora di più l’accesso alla giustizia per le donne che hanno subito crimini orribili.
Negare che senza consenso non sia stupro vuol dire assegnare alle donne la responsabilità di dimostrare la coercizione e la resistenza.
Quando ci indigniamo per le domande degli avvocati difensori alle vittime sul perché non hanno stretto le gambe, sul perché hanno accettato di levarsi gli slip, sul perché non hanno morso il fallo durante la costrizione al rapporto orale, parliamo di questo.
Nessun cambiamento avverrà se le donne saranno sotto accusa come il patriarcato vuole.
Come se non bastasse, la direttiva non fa più riferimento alle molestie sessuali nei luoghi di lavoro e le donne sono lasciate completamente sole. Le donne sono persino chiamate a dover dimostrare “danni gravi” per poter avere giustizia se subiscono violenze in ambito digitale.
La Direttiva infine non fa alcun riferimento alla formazione di Forze dell’Ordine e Magistratura. Una mancanza imperdonabile.
Indignate dall’accaduto, non aspetteremo ferme la ratifica del Parlamento Europeo prevista per il 19 aprile: continueremo con ancora più determinazione la nostra lotta, chiamando tutti i Centri Antiviolenza d’Europa, tutte le associazioni femministe, tutte le personalità e le realtà che sostengono i diritti umani, a manifestare a Bruxelles il prossimo 8 marzo proprio dinnanzi al Parlamento Europeo.
Se i/le parlamentari o ministri o capi di governo vogliono vendersi questo come un successo glielo impediamo sin d’ora, con una informazione a tappeto.
Ma soprattutto useremo i nostri corpi per dire l’8 marzo a Bruxelles che non esiste Europa senza il pieno riconoscimento dei diritti e della libertà delle donne.
Chiediamo a tutte e tutti di continuare a condividere la petizione fino al giorno in cui ci ritroveremo a Bruxelles.
Grazie!
Associazione Differenza Donna APS ONG