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Il Censis, Hegel, Feurbach e Marx

di Roberto
Musacchio

Sarà perché ho studiato in tempi in cui non valeva ancora la “teoria Cingolani” sulla scuola che “prepara al lavoro” e evita le perdite di tempo (cosa per altro non vera perché con quella scuola ho fatto poi “il mestiere della politica”). Sta di fatto che il modo con cui sono stati raccontati i dati contenuti nel rapporto annuale del Censis mi ha riportato alla mente le cose studiate su razionalità e irrazionalità in filosofia (e anche un po’ in antropologia culturale, ma qui tralascio). In particolare mi sono ricordato il dibattito sul razionale è reale e viceversa che vide impegnate sinistra e destra hegeliane. La destra col sottolineare la razionalità del reale. La sinistra la necessità che il razionale divenga reale. È Feurbach a dare la scossa affrontando il tema di religione e filosofia e consegnando a quest’ultima il primato, relegando l’altro a invenzione che esprime bisogni dell’uomo. Che diventa il soggetto. Marx dirà che Hegel aveva invertito soggetto e predicato rendendo soggetto l’idea laddove il vero soggetto è l’uomo nella sua dimensione storica concreta, che ora è il capitalismo. Non ho neanche dimenticato che tra razionalisti e irrazionalisti gli empiristi affermarono che l’unica certezza è il percepire e che mano mano la filosofia della scienza ha definito quanto sia fondamentale per la scienza stessa il punto di osservazione e il paradigma di lettura.

Direte: ma che c’entra col rapporto del Censis? C’entra eccome perché come spiegava Marx la battaglia delle idee è parte fondamentale della lotta di classe visto che le idee dominanti sono quelle espresse dalle classi dominanti. Ancora più vero oggi ai tempi dei sistemi massmediatici che hanno acquisito un ruolo centrale in ciò, anche con proprie logiche strutturali. E in cui la conoscenza è divenuta terreno di appropriazione e dominio privilegiato per Capitale e Dominanti.

Eccoci dunque al Censis, a ciò che ha scritto e a ciò che viene mostrato. Mentre il sistema massmediatico ha sottolineato la irrazionalità dei comportamenti delle persone, il rapporto in realtà è denso di irrazionalità del sistema sociale in cui viviamo che produce disastri “percepibili”. Diciamo che il Censis si è comportato come la sinistra hegeliana che mostra quanto la realtà sia irrazionale mentre i massmedia come la destra di Hegel denunciando la fuga irrazionale dal Reale.

È a questo punto che servirebbe Marx, capace di ridare senso e strumenti al soggetto per sottrarlo alle fughe irrazionaliste e renderlo capace di mostrare e combattere l’irrazionalità del sistema.

La pandemia, con tutte le sue conseguenze pratiche e simboliche, ridà una attualità straordinaria a questa “discussione filosofica”. E ricorda anche che la scienza stessa sta tra verificabilità e paradigmi in cui è iscritta. Il vaccino è scienza ma il vaccino per tutti e il suo inserimento in un cambio radicale di paradigma sociale ed economico, la Società della Cura e non del Capitale, è fondamentale.

La grandiosità di Marx che lo rende tale non solo di fronte alla classe ma all’umanità sta in questo suo essere non “solo” economico ma “ri/organizzatore di una liberazione collettiva del pensiero, delle sue articolazioni filosofiche e scientifiche, non dando certezze aprioristiche ma la cassetta degli attrezzi della ragione dialettica.

Allora leggiamolo il rapporto del Censis, con i suoi dati che mostrano tutta la irrazionalità, e la mostruosità, del sistema chiamato capitalismo.

Leggi la sintesi del rapporto Censis

 

Roberto Musacchio

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