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I “nostri figli di p…”

di Roberto
Musacchio

Nelle (poche) ore convulse della crisi tra poteri militari in Russia mi ha colpito (in realtà neanche tanto) vedere “fior di liberali” fare più o meno il “tifo per la Wagner”.

Mi è venuta in mente una vecchia storia. Secondo una voce comune, il Presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt avrebbe detto una volta ai suoi consiglieri: “sarà anche un figlio di puttana, ma è il nostro figlio di puttana”.

La frase sarebbe stata riferita al dittatore anticomunista nicaraguense Somoza.

Alcuni storici smentirono. Ma il “punto di vista” entrò nei modi di “valutare” uomini e situazioni attribuiti agli USA.

D’altronde poco tempo fa Mario Draghi definì Erdogan un “dittatore utile”.

E anche in Afghanistan i talebani erano stati prima eroi anticomunisti, poi terroristi fanatici, salvo riconsegnargli il Paese considerando, come recitano i documenti ufficiali NATO, “vinta” la guerra dall’Occidente.

Per questo sono rimasto sorpreso ma non troppo dal “tifo” per Prigozhin. pensato.

Il punto che però mi preoccupa, e molto, è l’assoluta “confusione” di letture e previsioni.

Tra chi considera Prigozhin passato al soldo USA e chi pensa ad una sceneggiata buona per regolare qualche conto e alla fine “rafforzare” Putin (come accadde col tentato golpe anti Erdogan) la gamma delle “ipotesi” è a 180 gradi.

Non un buon segno. Ma una conferma. Questa in corso è una guerra tra dominanti fatta sulla pelle dei dominati. In cui azzardo e cinismo sono totali.

La UE che dopo aver aizzato la guerra per procura dichiara “fatto interno” quello che sembrava poter essere un colpo di Stato in Russia è l’emblema di questo cinismo degno di un film dei fratelli Coen. Dove tutti muoiono per “stupidità” ma si omettono i nomi delle vittime per “rispetto”.

Le ore di tensione in Russia hanno reso evidenti le incongruenze delle narrazioni belliche. Il nuovo Hitler, Putin, oltre che impantanato in una guerra tutt’altro che lampo, era a rischio di rimozione? L’alternativa era la Wagner? Qualche risposta ai cittadini chi dichiara ogni giorno che bisogna vincere la guerra con la Russia dovrebbe pur darla. Perché vincere, secondo il modello Yugoslavia che sembra ispirare la UE e la NATO che lo hanno già praticato, prevede che salti per aria una realtà, la Russia, con migliaia di testate nucleari. Che non decida di usarle prima. E che non finiscano in mano a gente come la Wagner.

Risposte a queste piccole domande? Zero. D’altronde se Putin è insieme il nuovo Zar, il nuovo Stalin e il nuovo Hitler ma può perdere con la Wagner difficile darne di serie.

Intanto Biden avverte che ci potrebbe essere il rischio di uso di armi nucleari tattiche. Si ride un po’ di lui ma troppe volte ci ha azzeccato.

Gli ineffabili dirigenti UE, alleati con le destre “eredi” della peggiore Storia europea che ormai governano tanta Europa attuale, si esercitano in dichiarazioni roboanti.

Scrivo da un po’ che questa UE è pericolosa e bisognerebbe che i suoi dirigenti ci  spiegassero cosa vogliono da questa guerra.

Di Putin io penso che sia l’erede degenerato di Eltsin e dunque che sia logico che se la prenda con Lenin. Perché Eltsin era anticomunista e per questo caro all’Occidente. Perché Lenin pose fine alla guerra per fare la Rivoluzione. Per questo le nazioni “liberali”, cioè le borghesie imperiali che vivevano di guerre, lo odiavano. Come ancora oggi.

di Roberto Musacchio

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1 Commento. Nuovo commento

  • Marcello Pesarini
    29/06/2023 0:40

    Un giudizio stringato sulla pochezza di tutte le destre. Sarebbe necessario che le sinistre seguissero le tracce del dopo 1989, che fu l’inizio dell’abbandono delle categorie marxiste e anticapitaliste non solo in Russia, ma anche in Europa

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