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European Way

di Paola
Boffo

di Paola Boffo – Si è sviluppata una grande discussione sulla denominazione dell’incarico attribuito dalla nuova presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al greco Margaritis Schinas, “Proteggere il nostro stile di vita europeo”, poiché fra le deleghe assegnate c’è l’immigrazione. E questo ha evidentemente evocato la tesi, propria dell’estrema destra, secondo cui i migranti minaccino lo stile di vita europeo, ovvero una società bianca, cristiana e nazionalista. 

Anche il presidente della Commissione uscente, Jean-Claude Juncker, è intervenuto sul tema, prendendo le distanze dalla nuova Presidente, poiché “accettare chi viene da lontano fa parte dello stile di vita europeo“. 

Da parte sua il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha manifestato i dubbi espressi da alcuni parlamentari, e ha invitato von der Leyen alla conferenza dei presidenti, il 19 settembre per fare chiarezza su “alcune denominazioni bizzarre e originali”. D’altra parte Primato nazionale, quotidiano sovranista, ritiene difficile pensare che la nomina di un moderato come Schinas, sia connessa con una rivendicazione identitaria. 

Ursula von der Leyen si è giustificata dall’accusa di aver incaricato un Commissario, che è pure uno dei cinque vice presidenti, di Proteggere il nostro stile di vita europeo, osservando che questo è uno dei sei orientamenti politici del suo mandato.  

Il programma di van der Leyen, “Un’Unione più ambiziosa”, si basa infatti su orientamenti politici che si concentrano su sei tematiche per i prossimi cinque anni: Un Green Deal europeo, Un’economia che lavora per le persone, Un’Europa pronta per l’era digitale, Proteggere il nostro stile di vita europeo, Un’Europa più forte nel mondo, Un nuovo slancio per la democrazia europea. Gli otto Vicepresidenti, tra i quali l’Alto rappresentante dell’Unione per la Politica estera e la politica di sicurezza (Josep Borrell), sono responsabili delle principali priorità enunciate negli orientamenti politici. 

Nel presentare il suo collegio van der Leyen ha affermato che al centro del suo lavoro c’è la necessità di affrontare i cambiamenti climatici, tecnologici e demografici che stanno trasformando le nostre società e il nostro modo di vivere, considerando che le potenze esistenti stanno intraprendendo nuovi percorsi da sole, e contemporaneamente stanno emergendo e si stanno consolidando nuove potenze. In questo quadro l’Unione europea deve guidare la transizione verso un pianeta in salute e un nuovo mondo digitale, e per farlo deve unire le persone e adeguare la sua economia sociale di mercato alle nuove ambizioni dell’epoca attuale. 

Bisogna quindi concentrarsi “sulla parità e sulla creazione di opportunità per tutti: donne e uomini, cittadini dell’est, dell’ovest, del sud e del nord, giovani e anziani. Dobbiamo difendere i nostri valori comuni e promuovere lo Stato di diritto. … adotteremo misure coraggiose contro i cambiamenti climatici, costruiremo il nostro partenariato con gli Stati Uniti, definiremo le nostre relazioni con una Cina più autoassertiva e saremo un vicino affidabile, ad esempio per l’Africa. Questa squadra dovrà battersi per difendere i nostri valori e le nostre norme a livello mondiale”. 

Tre Vicepresidenti esecutivi avranno una doppia funzione: saranno nel contempo Commissari e Vicepresidenti responsabili di uno dei tre temi centrali dell’agenda della Presidente eletta. Il Vicepresidente esecutivo Frans Timmermans (Paesi Bassi) coordinerà le attività per il Green Deal europeo, elemento distintivo dell’Europa, il cui fulcro è l’impegno a diventare il primo continente al mondo a impatto climatico zero. La Vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager (Danimarca) coordinerà l’intera agenda per un’Europa pronta per l’era digitale e sarà Commissaria per la Concorrenza, Il Vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis (Lettonia) coordinerà le attività per un’economia al servizio delle persone e sarà Commissario per i Servizi finanziari, con il sostegno della direzione generale della Stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell’Unione dei mercati dei capitali. 

La parte sullo stile di vita, in realtà, comprende tre capitoli: prima di tutto Preservare lo Stato di diritto. Nell’agenda politica si legge che “Non possiamo scendere a compromessi nella difesa dei nostri valori fondamentali. Le minacce allo Stato di diritto mettono a repentaglio il fondamento giuridico, politico ed economico del funzionamento dell’Unione. Garantire il rispetto dello Stato di diritto spetta in primo luogo a ciascuno Stato membro. Tuttavia, come confermato di recente dalla Corte di giustizia, c’è un interesse comune a risolvere i problemi. Rafforzare lo Stato di diritto è una responsabilità condivisa per tutte le istituzioni dell’UE e per tutti gli Stati membri. … “Appoggio la proposta di rendere lo Stato di diritto una parte integrante del prossimo quadro finanziario pluriennale.” 

Poi si passa alle Frontiere forti e nuovo approccio in materia di migrazione, dove si propone prima di tutto il rafforzamento dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, con un corpo permanente di 10.000 guardie costiere Frontex entro il 2024, un sistema europeo comune di asilo. L’auspicio è di tornare a uno spazio Schengen di libera circolazione pienamente funzionante, e promuovere una cooperazione allo sviluppo che punti in maniera decisa a migliorare le prospettive dei giovani nei loro paesi di origine, investendo nella salute, nell’istruzione e nelle competenze, nelle infrastrutture, nella crescita sostenibile e nella sicurezza. Si appoggia la creazione di corridori umanitari, e la collaborazione con i paesi di origine e di transito, anche per bloccare i trafficanti, impegnarsi per il reinsediamento e creare percorsi di migrazione legale per far venire le persone con le competenze e i talenti di cui abbiamo bisogno.  

Ed ecco che “l’Europa onorerà sempre i suoi valori e aiuterà i rifugiati a fuggire dalle persecuzioni o dai conflitti, come è nostro dovere morale”. Lo stesso vale per il salvataggio di vite umane in mare. A tal fine “abbiamo bisogno di un approccio più sostenibile in materia di ricerca e salvataggio, passando da soluzioni caso per caso a una risposta più permanente”. 

Infine la sezione sulla Sicurezza interna, dove si propone di migliorare la cooperazione transfrontaliera per colmare le lacune nella lotta contro le forme gravi di criminalità e il terrorismo in Europa; la Procura europea dovrebbe avere maggiori poteri e autorità e dovrebbe poter individuare e perseguire il terrorismo transfrontaliero. Si propone di fare avanzare l’unione doganale, promuovendo controlli efficaci da parte degli Stati membri. 

A ben guardare le deleghe assegnate ai Commissari, poi, emerge una certa confusione e sovrapposizione, se è vero che l’incarico a Schinas prevede:  

Building a consensus for a fresh start on migration will require outreach, consultation and close cooperation right across our Union. I want you to lead this work by focusing on building bridges between those most entrenched and focusing on how we can unite around our common values and our shared responsibility and solidarity.   

  • You will work closely with the European Parliament and the Member States with the aim of finding the common ground we need.  
  • You will coordinate our overall approach and work on a New Pact on Migration and Asylum. We need to look at all aspects, including external borders, systems for asylum and return, the Schengen Area of free movement and working with our partners outside the EU.  
  • As part of this, I want you to focus on creating pathways to legal migration to help us bring in people with the skills and talents our economy and labour market need. You should draw on the work of the Commissioner for Jobs to improve the matching of jobseekers and vacancies.  
  • You will work with the High Representative/Vice-President and the other relevant Commissioners to ensure the coherence of the external and internal dimensions of migration. 

Ma pure la neo Commissaria agli Affari interni, la socialdemocratica Ylva Johansson dovrà occuparsi, in sintonia con il greco, delle stesse cose, e molto più ampiamente: 

Your task during the next mandate will be to help find the common ground and the fresh start we need on migration and asylum. We should aim to unite around our common values and humanitarian responsibilities, and seek to make our communities and our society more cohesive and integrated. You will have an important role in showing that our Union can protect and give peace of mind to Europeans by filling in the gaps in our approach to security and the new threats we face. A fresh start on migration I want you to develop a New Pact on Migration and Asylum. This should involve a comprehensive approach looking at external borders, systems for asylum and return, the Schengen Area of Free movement and working with our partners outside the EU.   

  • As part of this, I want you to relaunch the reform of asylum rules. This should include finding new forms of solidarity and should ensure that all Member States make meaningful contributions to support those countries under the most pressure.  
  • You should look at ways to close loopholes between asylum and return rules. We must honour our values and our responsibilities to those fleeing persecution or conflict, while at the same time ensuring that those not eligible to stay go back.  
  • You should also work on a new, more sustainable, reliable and permanent approach to search and rescue, replacing existing ad hoc solutions. 
  • You should focus on ensuring there are genuine legal pathways to the European Union, both through the resettlement of those in need of international protection and through employment opportunities for skilled workers. 
  • I want you to work closely with the High Representative/Vice-President and other Commissioners to develop stronger cooperation with countries of origin and transit. You should work closely with Member States to step up efforts to develop a more robust system of readmission and return.  
  • You should look at ways to establish humanitarian corridors, in order to help refugees and offer decent and humane conditions. We must also step up the fight against human traffickers and smugglers so as to break their business models and close the gaps in which they operate.  
  • You should focus on the implementation of the reinforced European Border and Coast Guard Agency, which should play a central role in ensuring we have strong external borders. We should aim to have 10,000 Frontex border guards able to act at the EU’s external borders by 2024.  
  • This will help us return to a fully functioning Schengen Area of free movement. You should focus on implementing current Schengen rules, look at how we can improve the way they work and pave the way for further enlargement. 

D’altronde il Commissario italiano Paolo Gentiloni, incaricato degli Affari economici e finanziari, di una Fiscalità equa ed efficace, di una unione doganale forte e moderna, dovrà curare dossier strategici, come la ardua “trasformazione del ciclo di governance economica del semestre europeo in uno strumento che integra gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”, l’approfondimento dell’Unione economica e monetaria, l’applicazione del Patto di stabilità e crescita, la progettazione di un sussidio di disoccupazione europeo, come schema di riassicurazione per proteggere i cittadini e riducendo la pressione sui bilanci, definire un sistema concordato di tassazione digitale, o almeno, entro il 2020, una proposta per un’equa imposta digitale europea, oltre che su una carbon tax, intensificando inoltre la lotta contro la frode fiscale, l’evasione fiscale e l’elusione fiscale.  

Ma la lettera di incarico stabilisce che “di norma, lavorerai sotto la guida del vicepresidente esecutivo per un’economia che lavora per le persone”, ovvero Valdis Dombrovskis, attuale Commissario per l’Euro e il dialogo sociale, incaricato anche della sorveglianza macroeconomica, delle nuove norme di bilancio, del patto di stabilità, del semestre europeo, Unione dei mercati dei capitali, che nella Commissione uscente rappresentava la posizione dei più intransigenti nella difesa del patto di stabilità: è stato lui, insieme al commissario agli affari economici Pierre Moscovici, a portare avanti per due volte i negoziati con l’Italia per evitare una procedura per deficit eccessivo. 

Insomma, nella necessità di mettere insieme una squadra che soddisfi tutti gli Stati membri dell’Unione (27 con l’uscita del Regno Unito), intorno ad un programma abbastanza generico, e sostanzialmente in continuità con l’attuale, sia pure nel quadro di importanti trasformazioni geopolitiche che indirizzano l’enfasi su alcune priorità, von der Layen ha fatto una grossa gaffe, inventandosi fra gli orientamenti politici la Protezione dello Stile di Vita Europeo, come fosse il nome di una polizza assicurativa. Avremmo invece voluto augurarci la promozione di uno stile di governo europeo più orientato al modello sociale, alla solidarietà, all’umanità, all’accoglienza, ad una politica migratoria che non fosse confinata nelle frontiere degli affari interni ma fosse invece elemento determinante nella costruzione dell’Europa del futuro. 

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