Dossier Palestina

Palestina: che ne è Stato?

di Stefano
Galieni
di Stefano Galieni – Non è arbitrario affermare che una risoluzione equa della situazione esistente nei territori attualmente definiti Israele o amministrati dall’Autorità Nazionale Palestinese, influirebbe in processi di trasformazione diplomatica delle crisi che attraversano l’intero vicino oriente e di parte dei paesi del Nord Africa. La scelta di Trump, grossolana e foriera di ulteriori conflitti, allontana qualsiasi soluzione e, unita ad un plateale disimpegno dalle aree di tensione, rovescia soprattutto sui paesi europei le conseguenze che ne derivano. I due Stati (tenendo conto di quelli che sarebbero i confini stabiliti nel 1967) occuperebbero complessivamente un territorio poco più grande di Lazio e Abruzzo eppure, in un’area così ristretta si…
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Bye bye Palestina?

di Andrea
Amato
PresentazioneIl 18 gennaio 2020, Donald Trump, presenta il suo Piano di pace per il Medio Oriente, chiamandolo l’”Accordo del secolo”. In realtà l’Accordo è solo tra lui e il suo amico Benjamin Netanyahu, presente all’annuncio in pompa magna. Come si sa, il Piano consiste nell’annessione da parte di Israele di un’area rilevante dei Territori Occupati: la fertile Valle del Giordano (circa il 30% del territorio della Cisgiordania) e i 250 insediamenti israeliani ivi disseminati. L’annessione, che avrebbe dovuto aver inizio il primo luglio scorso, è stata bloccata su impulso di Trump, preoccupato di non aggiungere dossier controversi alla sua già difficile campagna per le elezioni presidenziali. Ufficialmente, l’annessione è solo rimandata…

Il sionismo israeliano sempre più a destra

di Franco
Ferrari
Dopo ripetuti tentativi falliti che hanno creato un pesante stallo nella politica israeliana, il leader del partito Likud, Benjamin Netanyahu, riuscirà a tornare alla guida del Governo nonostante sulla sua testa pendano diversi procedimenti giudiziari. Le elezioni gli consentono di disporre di 64 seggi su 120 alla Knesset, anche se in termini di voti il vantaggio del blocco di destra e di estrema destra su tutti i partiti anti-Netanyahu è stato di soli 30.000 voti. Decisivo per gli equilibri di forza finali il fatto che due partiti, il Meretz e il Balad, siano rimasti al di sotto della soglia di sbarramento del 3,25%. Sono così risultati dispersi quasi 300.000 voti…

Israele divisa sulla giustizia ma unita sull’occupazione

di Franco
Ferrari
La crisi politica israeliana sta dividendo profondamente la società e creando qualche, limitata, preoccupazione negli Stati Uniti che sono i garanti in ultima istanza della possibilità per Israele di violare qualsiasi norma del diritto internazionale e di proseguire impunemente l’occupazione dei territori palestinesi. Lo scontro che si protrae da mesi e che ha visto scendere in piazza centinaia di migliaia di oppositori del governo di ultradestra guidato da Netanyahu, riguarda la modifica di una delle leggi fondamentali di Israele che fanno la funzione, di fatto, di una inesistente Costituzione. La legge consentiva alla Corte Suprema di valutare la “ragionevolezza” delle leggi approvate dal Parlamento. Si trattava di una formulazione sufficientemente…

Una guerra senza fine

di Stefano
Galieni
A parlare di Medio Oriente e di Palestina, in queste ore, si corre il rischio di lasciarsi trascinare in analisi dettate dall’emotività. La lunga storia che lega molte/i di noi con la lotta di liberazione del popolo palestinese, con la sua strenua Resistenza, fa a pugni con le immagini reiterate a reti unificate in cui si vedono giovani, tanto simili a quelle e quelli che vivono nelle nostre città, colpiti da missili, proiettili, o rapiti con violenza. Gioca l’intensità che non si realizzava da tempo del conflitto, quanto il silenzio complice dei mezzi di informazione mentre a subire le stessi sorti erano ragazze e ragazzi arabi. O meglio colpisce e…

La UE si è fermata a Gaza

di Roberto
Musacchio
Ciò che succede a Gaza, ha un solo nome possibile: crimine di guerra. Cosa si aspetta a incriminare il premier Netanyahu per un assedio che è chiaramente illegale? Il bombardamento dell’ospedale è l’episodio che squarcia il velo. Che dire di quanti ora “dubitano” di chi sia stato quando per l’Ucraina hanno solo espresso certezze sulla colpevolezza russa? Sostenendo anche che era comunque tale perché erano i russi ad aggredire. Ebbene qui c’è addirittura un assedio. E continuano le incredibili mistificazioni dei “giudizi storici”. Da Putin come Hitler ad Hamas come l’Isis. Cose che squalificano la razionalità e rendono quasi impossibile vincere l’unica cosa che conta e cioè la pace. Veramente…

Ragionando di terrorismo

di Andrea
Amato
Professione di fede Ego N… firma fide credo et profiteor omnia et singula, quae continentur in Symbolo, quo Sancta Romana ecclesia utitur (“Io… con fede sicura, credo e professo tutto e singolarmente quanto è contenuto nel simbolo di fede di cui fa uso la Santa Romana Chiesa”). Così iniziava la Professio fidei tridentina, promulgata da Pio IV nel 1564 a conclusione del Concilio di Trento, nell’intento di arginare la Riforma protestante. Una professione di fede utilizzata per legittimare la repressione del dissenso e i misfatti dell’Inquisizione. A cinque secoli di distanza, non la Chiesa, riconoscibile e contestabile, ma una opaca consorteria internazionale, che attraversa la politica e i mezzi di…
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I comunisti israeliani contro l’ondata bellicista

di Franco
Ferrari
L’attacco portato da Hamas al sud di Israele, nel quale oltre a 300 militari sono stati uccisi centinaia di civili, ha aperto una nuova fase del conflitto israelo-palestinese dalle conseguenze imprevedibili. Esercito e servizi segreti dello stato ebraico sono stati presi alla sprovvista e il bilancio in termini di vittime è stato il più alto subito da Israele al di fuori delle diverse guerre tra Stati che lo hanno visto protagonista dal 1948 ad oggi. All’interno del paese la reazione è stata da un lato di estesa critica al governo di Netanyahu, che unisce destra ed estrema destra suprematista, accusato di avere sguarnito la difesa al confine con Gaza per…
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Per la Palestina dev’esserci un futuro

di Stefano
Galieni
Ad oggi il risultato più evidente delle azioni contro i civili realizzate da Hamas e della prevedibile reazione israeliana si riassume in pochi punti. Politicamente si è bloccato il processo degli Accordi di Abramo, a cui si stava aggregando l’Arabia Saudita e sono messi in crisi i rapporti fra Israele e i Paesi arabi confinanti, in particolare Egitto, Giordania e Libano. La reazione israeliana, in continuità con quanto si compie da decenni di occupazione è, dal punto di vista morale – ma la guerra non ammette morale – scellerata, quanto gli attacchi islamisti ai civili, di fatto rafforza Netanyahu e il suo ultrareazionario governo. Al massimo c’è da attendersi che,…

Oggi la politica si chiama pace

di Roberto
Musacchio
Ogni momento che passa  appare sempre più indispensabile che la pace irrompa nella politica. Sul conflitto Israele Palestina, a differenza che su quello ucraino, c’è una mobilitazione popolare più larga e convinta. In Italia, in Europa, addirittura negli USA. C’è una memoria profonda delle responsabilità occidentali nel creare quel crogiuolo di odi che emerge e fa scendere in campo. Non solo le piazze si mobilitano. Anche il mondo istituzionale mostra più articolazioni del tetro e compatto bellicismo sull’Ucraina. Il conflitto tra le irresponsabili uscite della presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen (accompagnata altrettanto colpevolmente da quella del Parlamento Europeo Metsola) e altre istituzioni, Michel per il Consiglio e…

Il reale e il razionale, la guerra e la pace

di Roberto
Musacchio
Quando, come in questi giorni, sono schiacciato dall’angoscia, di quello che succede e di essere destinato a lasciare un Mondo peggiore di quello in cui sono nato, mi viene sì certo di militare di più ma anche di cercare di capire, di andare a studiare. D’altronde quel signore, Marx, che ha segnato la mia vita, l’ho incontrato nella politica ma anche nei libri di scuola. Guardo le immagini delle carneficine, ascolto le invettive d’odio e dentro di me torno alla disputa che Marx fa con Hegel per il quale il reale è razionale e viceversa. Formula che copriva l’atteggiamento conservatore. Marx gli va dentro e mostra come quel reale sia…

Stato bi-nazionale o due stati per due popoli: quale soluzione per la Palestina

di Franco
Ferrari
Ha sollevato un giustificato interesse un articolo sulla questione israelo-palestinese di Vera Pegna, scrittrice italiana di origine ebraica, nel quale dopo una serie di considerazione storiche e di attualità viene rilanciata l’idea della formazione di un unico stato nella Palestina storica (tale come era considerata fino al 1948). Una prospettiva che viene evidentemente contrapposta a quella dei “due Stati per due popoli”, sulla base della quale si dovrebbe formare uno stato palestinese nei territori occupati da Israele nella guerra del 1967. L’articolo è scritto dal punto di vista dell’ebraismo antisionista e penso che meriti di essere discusso nel dettaglio. Dirò di una serie di elementi che non trovo convincenti. Discutibili…
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In un mondo in fiamme Biden fatica a scacciare i sogni imperiali di Trump

di Alessandro
Scassellati
Dopo l’operazione Diluvio Al-Aqsa del 7 ottobre e il conseguente assalto a Gaza, l’amministrazione Biden ha compiuto quello che viene eufemisticamente descritto come un “atto di bilanciamento”. Da un lato ha elogiato la punizione collettiva dei palestinesi; dall’altro ha messo in guardia Israele da eventuali eccessi. Il suo sostegno ai bombardamenti aerei e ai raid mirati è stato finora fermo, ma ha posto “domande difficili” sull’invasione di terra iniziata all’inizio della scorsa settimana: esiste un obiettivo militare realizzabile? Una tabella di marcia per liberare gli ostaggi? Un modo per evitare un governo israeliano insostenibile se Hamas venisse estirpato? Washington sta esercitando pressioni sugli israeliani su tali questioni, avendo dato allo…

Cercando di fuoriuscire dalla logica binaria

di Stefano
Galieni
“Gli apostoli di turno che apprezzano il martirio / Lo predicano spesso per novant’anni almeno / Morire per delle idee, sarà il caso di dirlo / È il loro scopo di vivere, non sanno farne a meno”, alcuni versi di una magnifica canzone di George Brassens che risale al 1972, tradotta e cantata due anni dopo da De André. Allora, l’idea di “martirio non era affatto considerata, dalle culture occidentali, come caratteristica di un islamismo barbaro e crudele, ma parte della Storia. Al punto che, ci si deve porre un primo interrogativo: ma non sarà che sarà che il fondamentalismo islamista, che comincia a prendere piede negli anni Ottanta, abbia…
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Politica e ideologia di Hamas (prima parte)

di Franco
Ferrari
Difficile in questo momento, nel quale abbiamo davanti agli occhi le drammatiche immagini del bombardamento di Gaza e apprendiamo il conteggio in continua crescita delle vittime civili palestinesi dopo quelle israeliane del 7 ottobre, prevedere il futuro prossimo e ancor più quello di medio e lungo periodo delle forze che oggi sono in campo nel conflitto. Di Netanyahu, primo ministro e leader del Likud, anche all’interno di Israele si parla di come di un politico senza futuro, ma i conti saranno rinviati alla fine della guerra che, a dire degli stessi militari israeliani, potrà essere lunga. “Bibi” ha dimostrato una notevole capacità di restare a galla in questi anni e…

Politica e ideologia di Hamas (seconda parte)

di Franco
Ferrari
Nel 2006 si tennero le elezioni legislative dell’Autorità nazionale palestinese, le prime dopo la morte di Arafat, guida storica di Fatah e dell’OLP, la cui politica aveva portato agli accordi di Oslo. Hamas aveva boicottato le elezioni precedenti, nel 1996, e poi le presidenziali del 2005, in quanto frutto di un’Autorità nata da un’intesa che Hamas respingeva. La scelta di partecipare al voto indicava quanto meno una correzione rispetto alla politica precedente in quanto accettava la disponibilità a muoversi all’interno del quadro istituzionale creato dagli accordi di Oslo. Hamas elaborò un programma che dava ampio spazio al tema della lotta alla corruzione, tuttora presente e diffusa all’interno dell’Autorità e che…

Europa e Palestina una lotta comune

di Roberto
Musacchio
Io penso che ci siano molti punti in comune nella lotta per la pace e la giustizia in Palestina e quella per liberare l’Europa da quella sorta di ancien régime che mette insieme le governance della globalizzazione finanziaria con i nuovi nazionalismi e li arruola in questa sorta di guerra mondiale orwelliana in cui siamo precipitati dopo le speranze tradite del 1989. In molti interventi sono state richiamate le storiche responsabilità coloniali e guerre fino alla Shoah dell’Europa delle Nazioni. Si è anche detto delle speranze riposte in una Europa liberata dalla lotta al nazifascismo e fattasi sociale grazie al movimento operaio. Credo che occorra però più attenzione a ciò…

Intervento di Stefano Galieni

di Stefano
Galieni
Poche parole per motivare la mia presenza ad un incontro così vasto in cui intervengono persone estremamente competenti. Partecipo a questa iniziativa come giornalista e non in qualità di dirigente politico di Rifondazione, per diversi motivi. Intanto perché in sala ho ascoltato e vedo persone che con me hanno conosciuto quanto accadeva in quelle terre vari decenni fa. Compagne e compagni come Giovanni Russo Spena, Luisa Morgantini, Yussef Salman e Alì Rashid, grazie a cui ho potuto comprendere, toccando con mano, l’importanza della causa palestinese. Erano gli anni della prima Intifada, quelli in cui si cercava comunque, anche con la “rivolta delle pietre”, ma con una parte d’Europa che cercava…

Le contraddizioni del sionismo (prima parte)

di Franco
Ferrari
Il sionismo è la corrente politico-ideologica sulla base della quale è nato lo Stato di Israele nel 1948. Le sue origini risalgono alla seconda metà dell’800 e i suoi fondatori erano europei fortemente influenzati dal clima prevalente in quei decenni. Era il secolo del consolidamento degli stati nazionali esistenti o la formazione di nuovi, attraverso l’unificazione di realtà più piccole o separazione da altre più grandi (Germania, Italia, Polonia, Grecia, ecc.). Tendenzialmente gli stati erano considerati come realtà etnicamente omogenee, rappresentative di “popoli” ad essi preesistenti e la cui storia (per lo più mitologica) poteva risalire molto indietro nel tempo. In qualche caso però si poteva anche ammettere obtorto collo…

Cessate il Fuoco!

di Roberto
Morea
La questione palestinese rappresenta una ferita aperta e mai rimarginata, non solo di un paese e della sua popolazione costretta a pagare un prezzo altissimo per colpe che non hanno, ma dell’intero occidente. A meno che non si pensi, come dichiarato dal presidente israeliano, che tutti i cittadini della striscia di Gaza siano responsabili di quello che combina Hamas, il che comunque non giustifica l’eccidio di donne e bambini che si sta compiendo, abbiamo nei confronti di quel popolo una responsabilità “europea” con cui fare i conti. Israele è nata nel dopoguerra per compensare il criminale sterminio che Nazismo e Fascismo hanno compiuto in Europa, concedendo “graziosamente” di stabilire in…
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I giorni della prima intifada

di Stefano
Galieni
Nella giornata ONU di solidarietà con il popolo palestinese, istituita nel 1977, arriva ancora una volta la conferma che nelle carceri di Israele vengono detenuti minorenni, spesso poco più che bambini e donne, sospettate di “resistenza all’occupante” – che per il governo di Tel Aviv si traduce in “terrorismo”. Lo sappiamo, nell’indifferenza generale, semplicemente grazie al fatto che nei giorni di tregua sta avvenendo uno scambio di prigionieri, in primis donne e bambini. Spesso si tratta di detenzione preventiva, senza processo, tanto, sono palestinesi e in quanto tali se non sono pericolosi lo diventeranno. E quanto accade in queste ore fa tornare in mente i fatti che portarono, ad inizio…

Le contraddizioni del sionismo (seconda parte)

di Franco
Ferrari
Abbiamo visto nella prima parte di questo articolo come il sionismo sia sorto nel contesto della formazione degli stati nazionali pensati generalmente come realtà omogenee e ancora condizionati dall’idea della esistenza delle “razze”, dotate di differenze essenziali e non mutabili e in un qualche misura accertabili biologicamente grazie agli strumenti della genetica. Il sionismo, sorto come ideologia e organizzazione politica di quella parte minoritaria del mondo ebraico, prevalentemente laico e areligioso se non antireligioso, che auspicava la formazione di uno stato nazionale degli ebrei quale soluzione al permanere o al risorgere dell’antisemitismo, è andato via via definendo i propri presupposti fondamentali. I presupposti del sionismo Questi si basano sull’idea che…