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Dopo la notte elettorale

di Roberto
Morea

Roberto Morea – Siamo all’indomani delle elezioni europee e lo scenario che abbiamo di fronte non è certo confortante, sia a livello europeo che a livello nazionale. Siamo in presenza di un risultato che ha bisogno di essere valutato per tutta la sua gravità e certo non ci serve nascondere le difficoltà che la sinistra in Europa sta vivendo.

Come transform! Italia ci siamo impegnati per la costruzione di una lista che potesse essere anche da noi un punto di riferimento per le tante e i tanti che anche nel nostro paese vedono nelle proposte della sinistra la sola via di uscita alla crisi sociale ambientale ed economica che l’Europa sta vivendo.

Sapevamo che questa proposta non poteva essere messo in campo in poche settimane senza scontare un deficit di credibilità. Quello che noi avevamo e abbiamo in mente non è, però solo la proposta di una lista elettorale, ma l’inizio di un percorso. Per questo oggi pensiamo si possa e si debba fare il passo successivo, iniziare a fare quello che la sinistra avrebbe dovuto cominciare a fare molto tempo fa.

La struttura a-democratica delle istituzioni europee, la difficoltà di avere una strategia condivisa, la dimensione nazionale delle nostre organizzazioni politiche tutte queste condizioni hanno lavorato contro la possibilità e la capacità della sinistra di avere un impatto nello scenario europeo.

A dispetto di ogni differenza però abbiamo il dovere di unire tutte le forze per costruire una alternativa credibile. Lo dobbiamo fare sia nel nostro paese sia a livello europeo.

Nessuna delle proposte intorno a cui si sono costruite le scelte elettorali della sinistra in Europa hanno la possibilità e la capacità di imporsi se isolate e chiuse nella loro dimensione.

Ma nonostante tutto la strada da fare è, io credo, chiara e limpida. Accettare le differenze e lavorare per unirci. Tutto questo è possibile anche senza inventare la luna, abbiamo uno spazio che, seppure imperfetto e sicuramente con necessità di una revisione, può aiutarci a definire quello spazio politico di cui abbiamo bisogno. Questo spazio si chiama Partito della Sinistra Europea. Credo sia giusto ri-costruire quello strumento come spazio di discussione, confronto, organizzazione e processo decisionale democratico.

Per quasi una decade abbiamo inseguito scorciatoie, spesso legate all’emergenza di presentare una proposta elettorale e in ricerca di figure intellettuali che potessero risolvere il problema.

Oggi per dirla citando il mio amico Alessandro Tedde dovremmo ripensare “l’intellettuale collettivo e non un collettivo di intellettuali” . questa è la nostra sfida sia qui che in Europa.

Come associazione abbiamo la volontà di accompagnare questa sfida anche offrendo uno spazio di discussione a cui lavoreremo nei prossimi giorni e a cui già da ora vi invitiamo a partecipare inviandoci vostre riflessioni e proposte a transform.italia@gmail.com.