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Brexit, ultima tappa

Il Parlamento Europeo ha approvato con larga maggioranza l’Accordo commerciale e di cooperazione tra UE e Regno Unito. Il voto del Parlamento era necessario affinché l’Accordo entrasse permanentemente in vigore prima della sua scadenza il 30 aprile 2021.

In un dibattito tenutosi durante la seduta plenaria di martedì 27 aprile 2021, i Gruppi politici del Parlamento europeo – accogliendo la Raccomandazione approvata nella riunione congiunta straordinaria delle Commissioni Parlamentari Affari Esteri e Commercio Internazionale del 15 aprile 2021 – si sono espressi a favore dell’Accordo commerciale e di cooperazione (TCA) che stabilisce i termini dei futuri rapporti tra l’UE e il Regno Unito.

Dopo gli interventi introduttivi di Ana Paula Zacarias, a nome del Consiglio Ue, di Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea (che ha informato di una Dichiarazione della Commissione in cui viene affermato il ruolo che il Parlamento dovrà avere nell’attuazione dell’Accordo) e di Michel Barnier, il negoziatore dell’UE per la Brexit, sono intervenuti Andreas Schieder, del Gruppo dei Socialisti e Democratici, e Christophe Hansen, del Gruppo del Partito Popolare Europeo, relatori, rispettivamente della Commissione Affari Esteri e della Commissione Commercio internazionale del Parlamento Europeo.

L’UE e il Regno Unito hanno gettato le basi per una relazione tra pari. La cosa più importante da considerare è che oggi si tratta di un inizio, non di una fine. Abbiamo raggiunto un accordo in molte aree importanti, assicurando il reciproco accesso al mercato e costruendo buone relazioni commerciali. Rimane molto lavoro da fare sulla politica estera e sui programmi educativi di scambio. Affinché gli interessi dei cittadini siano sempre rappresentati, il Parlamento dev’essere coinvolto nell’esecuzione dell’accordo. Solo un partenariato in cui entrambe le parti mantengono i loro impegni ha un futuro” (Andreas Schieder).

La ratifica dell’accordo non è un cieco voto di fiducia ai propositi della sua attuazione in buona fede da parte del Governo britannico. Piuttosto, si tratta di un’assicurazione per l’UE contro ulteriori deviazioni unilaterali da ciò che è stato concordato congiuntamente. Il Parlamento rimarrà vigile. Convochiamo ora l’Assemblea parlamentare di partenariato per continuare a costruire ponti attraverso la Manica“(Christophe Hansen).

Successivamente, sono intervenuti numerosi deputati. Lo zero quotas and zero tariffs TCA tra l’UE e il Regno Unito è stato accolto positivamente dai deputati, così come le garanzie ivi contenute sulle regole di concorrenza leale. A parte gli interventi inneggianti alla Brexit da parte degli intervenuti del Gruppo di Identità e Democrazia (compreso l’intervento di Rinaldi della Lega) e quelli anodini dei conservatori dell’ECR, molte sono le valutazioni e le preoccupazioni comuni emerse nel dibattito. La Brexit come errore storico, dovuto a un “nazionalismo irresponsabile”, ed evento negativo sia per l’Unione che per i cittadini del Regno Unito, verso i quali è stata manifestata grande vicinanza. Compiacimento per l’unità dimostrata dagli Stati membri nel negoziato. Rammarico per il fatto che il Regno Unito non abbia voluto che l’Accordo si estendesse alle politiche estere, di sicurezza e di cooperazione allo sviluppo, e che abbia deciso di abbandonare il Programma Erasmus +. Preoccupazioni per l’attuazione dell’Accordo a causa dell’”inaffidabilità” di Johnson, per le violazioni già commesse nella fase dell’applicazione provvisoria, per la situazione incandescente che si è venuta a creare in Irlanda del Nord. La rivendicazione del ruolo del Parlamento Europeo nell’attuazione dell’accordo e il disappunto per averne permesso l’applicazione provvisoria in assenza dell’approvazione del Parlamento.

Martin Schirdewan, copresidente della Sinistra-GUE/NGL, parlando a nome del Gruppo, ha messo l’accento sulle condizioni di povertà e precarietà sociale esistenti al di qua e al di là della Manica, condizioni che l’Accordo non dovrà aggravare ma ridurre. Ha rivendicato al suo Gruppo l’aver messo al centro dell’attuazione dell’Accordo la difesa dei diritti e la protezione dei lavoratori europei, nonché la difesa dell’ambiente e dei consumatori. Ha lanciato l’avvertimento che se si verificheranno ulteriori violazioni da parte britannica, si dovrà reagire in modo coerente utilizzando gli strumenti previsti dall’Accordo, senza, pertanto, ricorrere a tribunali arbitrali che, anche grazie alla pressione del Gruppo della Sinistra, sono stati espunti dall’Accordo stesso.

Anche Helmut Scholz ha affermato che le principali richieste della Sinistra sono state accolte e ha messo l’accento sulla necessaria partecipazione dei cittadini nell’attuazione dell’Accordo. Altri interventi della Sinistra hanno sottolineato preoccupazioni per l’attuazione: la permanenza del Regno Unito nell’EURATOM, i danni alla pesca irlandese, l’incertezza sul futuro della comunità di cittadini UE presenti in UK. È stata evocata anche l’esigenza di associare i sindacati nella fase attuativa.

Philippe Lamberts, intervenuto  a nome del Gruppo dei Verdi/ALE, ha messo in evidenza la questione dei dati, e, preoccupato del fatto che il Regno Unito sia “uno dei campioni mondiali della sorveglianza generalizzata”, ha fortemente criticato il Progetto di Decisione della Commissione di adeguatezza sulla protezione dei dati personali per il Regno Unito, definendolo una “prova di colpevole leggerezza”.  Un allarme più politico è stato lanciato da Anna Cavazzini (Verde tedesca): la gestione della vicenda Brexit da parte dell’UE è stata caratterizzata – come, e forse più, di come fu per il CETA – da un sempre maggiore potere all’esecutivo. Altri interventi di deputati del Gruppo dei Verdi/ALE hanno manifestato ulteriori preoccupazioni: la minaccia della deregolamentazione sugli OGM, l’assenza della cooperazione giudiziaria nell’Accordo, il futuro degli scambi scientifici, i danni per le regioni svantaggiate britanniche, private dei Fondi di Coesione.

Il consenso del Parlamento all’Accordo è stato espresso con due votazioni. In conformità alla Procedura di approvazione, è stata votata la Risoluzione legislativa che dà il via libera alla definitiva Decisione del Consiglio. Inoltre – accogliendo una Proposta di Risoluzione presentata da tutti i Gruppi parlamentari, ad eccezione delle destre – è stata votata una Risoluzione (Risoluzione su argomenti di attualità) sull’esito dei negoziati che contiene valutazioni, puntualizzazioni, aspettative e caveat nei confronti del Regno Unito per quanto attiene all’applicazione dell’Accordo.

I risultati delle votazioni sono stati annunciati mercoledì 28 aprile: la Risoluzione legislativa è stata adottata con 660 voti a favore, 5 contrari e 32 astensioni. La maggioranza del Gruppo della Sinistra-GUE/NGL ha votato a favore, mentre in 13 si sono astenuti (Aubry, Bompard, Botenga, Chaibi, Demirel, Ferreira, Maurel, Omarjee, Pelletier, Pereira Sandra, Pineda, Rego, Urbán Crespo).

La Risoluzione sul negoziato è stata approvata con 578 voti, 51 contrari e 68 astensioni. Anche in questo caso, la maggioranza della Sinistra ha votato a favore, ma le astensioni sono state 16 (Björk, Bompard, Botenga, Daly, Demirel, Georgiou, Hazekamp, Kizilyürek, Konečná, Pineda, Rego, Rodríguez Palop, Urbán Crespo, Villanueva Ruiz, Villumsen, Wallace) e ci sono stati due voti contrari (Ferreira, Pereira Sandra).

In data 29 Aprile, il Consiglio dell’UE ha concluso la procedura di ratifica, adottando il TCA UE-Regno Unito nonché l’accordo sulla sicurezza delle informazioni.

Il Regno Unito ha già ricevuto la notifica della finalizzazione delle dette procedure. In seguito, gli accordi e i testi di accompagnamento sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Il 1° maggio 2021, entrambi gli accordi sono entrati ufficialmente in vigore.

Anche il mondo associativo non ha mancato di manifestare le proprie reazioni alla conclusione dell’Accordo.

Approfondimento: la parità di condizioni per la tutela del lavoro e dell’ambiente nelle relazioni UE-Regno Unito

Le disposizioni relative al level playing field del TCA tra UE e Regno Unito costituiscono una parte fondamentale dell’accordo e sono state fonte di importanti divergenze tra i negoziatori. Le disposizioni del TCA stabiliscono, da un lato, le regole per salvaguardare la concorrenza leale tra le imprese inglesi ed europee. Dall’altro, una componente notevole dell’accordo si riferisce alle regole sulle disposizioni sociali e sul lavoro, sull’ambiente e il cambiamento climatico. Poiché queste due economie rimangono fortemente interconnesse, il TCA è stato progettato per mantenere standard sufficientemente “convergenti” per salvaguardare la concorrenza leale, pur fornendo a ciascuna parte la libertà di attuare il proprio approccio alla tutela sociale e ambientale. A tal fine, il TCA richiede che le parti non indeboliscano o riducano i loro standard sociali, di tutela del lavoro e ambientali (clausola di non regressione). Gli impegni dell’UE sul cambiamento climatico rimarranno vincolanti per entrambe le parti.

Per ulteriori approfondimenti, si consiglia la lettura del briefing del think tank del Parlamento europeo.

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