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Ancora sulle relazioni UE-Russia

Continua nella Commissione Affari Esteri (AFET) del Parlamento Europeo riflessione che porterà ad una nuova strategia nelle relazioni dell’UE con la Russia. Nella riunione della Commissione AFET del 26 maggio 2021, è iniziata la discussione di un Progetto di Relazione su una Raccomandazione del Parlamento Europeo su questo tema.

Nel corso della riunione, si è fatto riferimento alla nuova strategia che l’alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza, Josep Borrel, ha delineato, articolandola su tre assi: risposta ferma sulle violazione dei diritti; contenimento della Russia rispetto all’UE ma anche ai Paesi del vicinato; collaborazione su questioni comuni quali il gas e l’ambiente.

Il relatore Kubilius ha presentato una prima bozza alla cu stesura hanno collaborato anche i “relatori ombra” dei diversi gruppi politici. “In questo momento la Russia costituisce la principale minaccia alla sicurezza europea” così ha esordito il relatore constatando come da parte russa vi sia grande attenzione alle posizioni europee, talvolta accompagnata da scherno.

Rispondere- contenere – collaborare: queste le parole “chiave”, tuttavia la repressione interna aumenta e occorre chiedersi come sostenere chi si oppone al regime. Creare una forte alleanza trans-atlantica e ridurre la dipendenza europea dal gas russo anche attuando il “green deal”.

Collaborazione con la società civile russa anche in prospettiva delle elezioni della DUMA, non dimenticando che l’UE costituisce fonte di ispirazione per tutti i cittadini russi che aspirano alla democrazia. In questo senso è bene prospettare una strategia futura in cui prevedere l’estensione dei visti, libertà commerciale, partenariato con società civile, ma solo in una Russia democratica. Nel frattempo, sostenere ed impegnarsi come Parlamento nel Forum Russia-UE con rappresentanti della società civile.

I relatori ombra che hanno preso la parola si sono dichiarati d’accordo con il relatore aggiungendo ulteriori elementi. Il Gruppo dei Socialisti e Democratici ha convenuto sul fatto che non va sottovalutata la minaccia e che Putin provoca l’Unione Europea anche per distogliere il Paese dalla crisi economica dovuta alle grandi spese per armamenti tanto che ha dovuto innalzare l’età pensionabile, cosa che ha suscitato scontento e proteste, ma il conflitto è funzionale a presentare sé stesso come “difensore del popolo russo”.

Il Gruppo Renew si è dichiarato soddisfatto del testo. Ha definito quella di Putin una “cleptocrazia stagnante e autoritaria”, si è detto, tuttavia, fiducioso che vi sarà una luce in fondo al tunnel. Giusta, perciò, una strategia che non si limiti ad un elenco di crimini ma che delinei una prospettiva storica anche perché la Russia è parte integrante del continente europeo.

Il Gruppo dei Verdi/ALE ha molto insistito sulla diminuzione dalla dipendenza del gas russo anche in attuazione delle politiche di uscita dai combustibili fossili. Ha sottolineato che vi sono gruppi particolarmente esposti alla repressione come le femministe e gli esponenti LGBT. Infine, ha chiesto che l’Unione indichi con chiarezza le “linee rosse” da non superare.

Il gruppo ECR si è dichiarato d’accordo sui tre punti della strategia europea. Ha sottolineato che l’attenzione va estesa anche ai cittadini dei territori occupati come la Crimea. Ha anche sostenuto che il progetto North Stream2 costituisce una minaccia diretta nei confronti dell’Ucraina.

Purtroppo, il rappresentante del Gruppo della Sinistra non è riuscito a collegarsi.

Il relatore Kubilius nella replica ha ripreso la necessità di collocare le relazioni con la Russia in una prospettiva storica. “E’ l’ultimo impero di cui non conosciamo i tempi di declino, ma collasserà”. I giovani sono in maggioranza contro Putin e c’è da augurarsi che possano votare liberamente. Gli oppositori vengono definiti “terroristi di Stato”. Non possiamo rimanere passivi perché la passività è vista dal Cremlino come debolezza.

La discussione può essere seguita sul video della riunione.

La scadenza per la presentazione degli emendamenti è stata fissata il 31 maggio. Il voto della Raccomandazione nella riunione del 14/15 luglio.

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