10 maggio 1933
gli studenti dell’Associazione studentesca della Germania bruciavano nell’Opernplatz berlinese più 25.000 volumi di libri “non tedeschi” (teorici del marxismo, di esaltazione della Repubblica di Weimar, di critica al nazionalsocialismo, di autori pacifisti, di critica alla società borghese, di satira, perfino gli scritti di scienziati anti-nazisti come Einstein. Era il primo e più clamoroso episodio delle Bücherverbrennungen.